Esteri

Iran al voto, domani ballottaggio tra il riformista Pezeshkian e l’ultraconservatore Jalili

di Martina Melli -


L’Iran al voto. Domani infatti si terrà il ballottaggio presidenziale che vede contrapposti il riformista Masoud Pezeshkian all’ultraconservatore e anti-occidentale Saeed Jalili. Al primo turno delle elezioni, lo scorso 28 giugno, nessun candidato è stato in grado di ottenere più del 50% dei voti: Masoud Pezeshkian ha ottenuto il 42,5% mentre Saeed Jalili il 38,7%.

Ex negoziatore del programma nucleare iraniano tra il 2007 e il 2013, Jalili si era fermamente opposto a qualsiasi accordo che imponesse restrizioni al programma nucleare iraniano in cambio di un alleggerimento delle sanzioni. Oggi il candidato ultraconservatore rimane contrario alla normalizzazione delle relazioni del Paese con l’Occidente e insiste invece sull’espansione della cooperazione strategica con la Russia.

Pezeshkian è considerato il candidato più moderato tra i sei concorrenti approvati dal Consiglio dei Guardiani della Repubblica islamica per candidarsi alle elezioni. Pezeshkian avrebbe già voluto partecipare alle elezioni nel 2021 ma in quell’occasione la commissione respinse la sua candidatura.

Alcuni vedono la decisione del consiglio di permettergli di candidarsi nel 2024 come una tattica per attirare un maggiore coinvolgimento dei cittadini, nel tentativo di assicurarsi la legittimità del voto. Ma questa mossa non sembra aver avuto successo, come dimostra l’affluenza alle urne record di appena il 40% al primo turno, la cifra più bassa dalla rivoluzione islamica del 1979.


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