Politica

Intrusione abusiva nei conti correnti di Giorgia e Arianna Meloni

di Lino Sasso -


Giorgia Meloni reagisce alla nuova intrusione illegale nei conti correnti di esponenti politici e con incarichi importanti a livello istituzionale, compreso il suo e quello della sorella Arianna. “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano” commenta la premier su X dopo che si è diffusa la notizia dell’indagine in corso a Bari sul funzionario bancario che in due anni ha effettuato circa 6 mila intrusioni illegali nel sistema informatico di Intesa San Paolo. Un caso che riporta alla mente quello del dossieraggio su cui indaga la Procura di Perugia, ma che in realtà, se possibile, assume contorni ancora più inquietanti perché non riguarda alcuna segnalazione di operazione sospetta, le famose Sos rese celebri dal finanziare Pasquale Striano, bensì movimentazioni generiche di conti correnti di diversi esponenti del governo e della maggioranza, della stessa premier, della sorella Arianna Meloni e di Andrea Giambruno. Dopo il commento di Giorgia Meloni sull’inchiesta avviata dalla Procura di Bari si sono scatenate le reazioni politiche. Per l’esponente di Forza Italia Mauro D’Attis, vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia che sta attenzionando proprio il caso Striano, “a quanto pare, spiare sta diventando uno sport nazionale: è evidente, quindi, che non sia più procrastinabile intervenire con l’inasprimento delle pene e con regole più restrittive. Ci lavoreremo con serietà: è una questione intollerabile”. A rincarare la dose ci pensa Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia, che denuncia “un clima da Stasi, il servizio segreto della Ddr”. Per Giovanni Donzelli, deputato e vicepresidente del Copasir, si vuole “provare a inquinare la democrazia”, perché rispetto agli ingressi abusivi nei conti correnti, che siano intestati a rappresentanti delle istituzioni o a privati cittadini, si sarebbe comunque in presenza di “un gesto eversivo”. Nel caso specifico, quindi, sottolinea Donzelli, “non c’è un problema di carenza di legge ma di carenza di coscienza democratica in chi si oppone a questo governo”.


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