Pallonomics

L’ultima lettera di Zhang, l’Inter appesa a un fondo

di Giovanni Vasso -


Oggi è il giorno dei giorni per i tifosi dell’Inter e, soprattutto, per il presidente Steven Zhang. In ballo c’è il rifinanziamento dei prestiti e, di conseguenza, il destino della proprietà nerazzurra. Sarà ancora in mano cinese o passerà a Oaktree in attesa di finire acquistata chissà da chi? Sono ore di ansia, di angoscia per il futuro della società. Sabato, la lettera che Zhang, che non ha lasciato la Cina (già, perché non vola più a Milano?) manco per festeggiare “il traguardo leggendario della seconda stella” ha inviato alla “famiglia nerazzurra” ha tracciato il quadro. A tinte fosche e nostalgiche insieme. Si vanta, Zhang, di aver speso un miliardo di euro per vincere sette trofei e raggiungere due finali europee, ha chiamato i tifosi a stringersi attorno al management che, dopo aver “fatto ogni tentativo” per “trovare una soluzione amichevole” con Oaktree si è ritrovato esasperato “da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo” da parte del fondo. Che fa il fondo, appunto, e vuole indietro i soldi. “Questo comportamento sta creando una situazione di rischio per il club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità”, ha scritto. Roba che, in altre piazze, avrebbe già fatto scattare Covisoc, Federazione e gli aedi e cantori del rigore di bilancio. Gli stessi di cui si sente la nostalgia, da un anno all’altro: dallo scudetto dei conti a posto del Napoli a quello degli “allarmismi esagerati” per i numeri disastrosi del bilancio Inter. Che non fallirà. Mica è la Reggina, o la Salernitana oppure lo stesso Napoli, la Fiorentina, il Parma e tanti altri club che, nella loro storia, hanno conosciuto l’onta della bancarotta.  Non accadrà. E non per questioni di favoritismi federali come pretendono i complottisti del web. Più semplicemente perché l’Inter sta in mano a un fondo che, dal momento che fa il fondo a dispetto delle pretese di Zhang, acquisirà le azioni a garanzia del prestito per monetizzarle e rientrare dall’esposizione. Guadagnandoci, certo. È il calcio moderno. L’avete voluto così e ve lo tenete. Oggi se ne saprà di più. Si capiranno le mosse di Oaktree e, intanto, si vedrà se è vero, come scrive Dagospia, che qualcuno già trama nell’ombra. Di “amici”, gli interisti ne hanno a iosa. Là dove più conta. Non la lasceranno sola.


Torna alle notizie in home