L’intelligenza artificiale ci sta già fregando il lavoro
L’intelligenza artificiale ci sta già fregando il lavoro. E, per colmo di paradosso, succede in Scandinavia, la patria dello Stato sociale. L’azienda fintech svedese Klarna, che si occupa di servizi finanziari e che è diventata nota ai calciofili italiani per aver stretto una partnership con Dazn, ha deciso di abbattere la forza lavoro da impiegare per lasciare spazio all’algoritmo. Durante la presentazione del bilancio, tenutasi qualche giorno fa, Sebastian Siemiatkowski, 42enne Ceo dell’azienda che rateizza le spese online (e non solo), ha annunciato l’intenzione di dimezzare l’organico attuale. Dei poco più di 5,5 mila dipendenti che fanno parte, oggi, dell’impresa, ne rimarranno soltanto duemila. O poco meno. Intanto, per far vedere agli azionisti e agli investitori, che fa davvero sul serio dichiarato che il primo taglio è già stato fatto. Ed è stato draconiano. A maggio ‘scorso ’22 Siemiatkowski aveva annunciato la volontà di abbattere l’organigramma sbarazzandosi di 700 lavoratori. È riuscito a fare di meglio. I dipendenti di Klarna sarebbero già scesi da 5.441 a 3.800. Insieme a loro, pare, salterà anche Mikael Walther, uno dei dirigenti e membri del Consiglio d’amministrazione, che potrebbe salutare l’azienda che ha contribuito a fondare insieme a Victor Jacobsson. Il Ceo di Klarna c’ha tenuto a dire che nessun lavoratore è stato licenziato ma che l’operazione è riuscita, semplicemente, non riassumendo a fronte del turnover e di dimissioni. Se non è zuppa, è pan bagnato. Il programma, però, è appena all’inizio. Già, perché Klarna vuole liberarsi di almeno altre 1.800 risorse umane. E ciò perché, come ha dichiarato festoso l’amministratore delegato dell’azienda svedese: “Il nostro assistente di intelligenza artificiale fa il lavoro di 700 dipendenti, riducendo il tempo di risoluzione dei problemi da 11 a 2 minuti, mantenendo intatti gli standard di soddisfazione dei clienti”. A parità di risultati, meglio tagliare le spese. Chissà, però, quanto siano felici davvero i clienti di interfacciarsi con il solito algoritmo piuttosto che con un essere umano in carne e ossa. “Continueremo a non reclutare altro personale se non ingegneri per un periodo significativo”, ha promesso Siemiatkowski. E ne ha ben donde. Stando ai dati forniti, gli utili di quest’anno sono schizzati a 66 milioni di dollari a fronte di una perdita di 46 milioni accusata l’anno precedente; il fatturato annuo medio per dipendente è quasi raddoppiato passando da 400mila a 700mila dollari: solo negli Usa, è salito del 93%. Si tratta di parametri che, effettivamente, appaiono scollegati dalla realtà. Ma che agli investitori piacciono molto. È una vecchia legge del mercato finanziario: quando le cose in Borsa iniziano ad andare male, per prima cosa occorre una sforbiciata ai dipendenti per rassicurare gli altrimenti spauriti squali dell’alta finanza e lupi di Wall Street. Tuttavia, Siemiatkowski promette che, grazie ai tagli al personale, potrà permettersi di pagare di più i dipendenti che rimarranno. Una piroetta degna del miglior conte Mascetti: l’intelligenza artificiale sostituirà i lavoratori di base, mica quelli di vertice. Insomma, più soldi per manager e dirigenti. Il delitto perfetto. Anzi, no. Manca qualcosa. Già, la responsabilità sociale dell’impresa. O meglio, il problema che gli Stati potrebbero avere domani se tutti decidessero di fare come Klarna e di risparmiare su migliaia di posti di lavoro affidando mansioni e compiti a un algoritmo. Da Klarna pare che abbiano, a proposito, le idee chiare. Come riporta la Bbc, infatti, il Ceo Semiatkowski si passa una mano sulla coscienza, riconosce che diventa difficile reinventarsi dopo una vita passata a lavorare, e che “i politici dovrebbero già oggi valutare se esistano altre alternative efficaci per sostenere le persone”. In pratica, dopo un preambolo strappalacrime, la palla finisce in tribuna. Se la piangano i governi, i politici. Ora sì che il delitto è davvero perfetto. Vero è che le imprese devono essere sostenibili ma così si riduce l’economia a una mera questione di numeri, cifre, soldi e algoritmi.
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