Dossier Ai

Intelligenza artificiale, intervista a Bruno Frattasi (ACN): “Tecnologia straordinaria e inarrestabile”

di Giuseppe Ariola -


Intelligenza artificiale, gioia e dolori? A vedere alcuni casi di cronaca, tra i quali la truffa operata con la falsa voce del ministro Crosetto si direbbe di sì. Ne abbiamo parlato con uno dei maggiori esperti del settore, il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, secondo il quale “questa vicenda dimostra esattamente come i deep fake, o comunque la possibilità di usare l’intelligenza artificiale in maniera raffinata per far apparire come reali la voce o il volto di personaggi noti, che hanno un prestigio riconosciuto, possano essere utilizzati per diffondere messaggi fatti per ingannare o carpire la buona fede. In questo caso addirittura di persone con esperienza e anni di grande storia professionale alle spalle, penso ad Armani e Della Valle. È la dimostrazione che l’intelligenza artificiale può essere usata come un’arma pericolosa e molto acuminata per inviare messaggi che possono determinare un comportamento strumentale rispetto a un progetto criminoso. Ma può essere usata anche per altre finalità, per esempio distorcere la verità dei fatti per manipolare l’opinione pubblica”.
Eppure, se ne parla come di una nuova frontiera….
“Si tratta di una tecnologia straordinaria dal punto di vista delle opportunità. Basti pensare ai benefici che ne potremmo avere in termini di contrasto e di lotta alle malattie. Dobbiamo essere capaci di capire che l’intelligenza artificiale è un processo inarrestabile, non ci possiamo permettere di arrestarlo o di chiedere, come pure è stato fatto da qualche parte, una moratoria o un periodo di tregua perché si tratta di un processo che continuerebbe ad avanzare da solo, senza un controllo pubblico, senza regole. Quindi, è da un lato necessario che avanzi e dall’altro che lo faccia in una cornice di regolazione che non deve imbrigliare o frenare lo sviluppo di questa potentissima tecnologia che promette meraviglie”.
A che punto è il suo sviluppo?
“Proprio in questi giorni a Parigi si terrà un summit mondiale sull’intelligenza artificiale e sul suo sviluppo dove ci saranno personaggi del calibro di Sam Altman e altri ‘santoni’ dell’intelligenza artificiale, tra cui anche un’eminente personalità dell’India, paese avanzatissimo dal punto di vista delle competenze tecnologiche. L’evento dimostra due cose: che questo processo inarrestabile ha sviluppato e ha stimolato una competizione globale mondiale e che su questo tema c’è anche l’Europa oltre a Cina, Stati Uniti e l’India. E se c’è l’Ue potrà esserci anche l’Italia. Come ricordava Ferruccio De Bortoli in un articolo sul Corriere Economia tante entità italiane si occupano di intelligenza artificiale lo fanno in modo molto innovativo. Anche noi abbiamo le nostre eccellenze in questo campo. Naturalmente occorrono tanti investimenti e non a caso nel summit di Parigi si parlerà di soldi. La notizia è che anche gli Emirati arabi daranno un contributo allo sviluppo in Europa e in Francia di potentissimi centri di calcolo alimentati dall’intelligenza artificiale, perché l’IA è esattamente questo: grande potenza di calcolo applicata a big data, cioè un’estrazione di conoscenza che viene portata a emersione e i cui dati vengono interrelati tra loro. Non a caso si parla di reti neurali a proposito dell’intelligenza artificiale, quasi a emulazione delle sinapsi del cervello umano. L’intelligenza umana si basa su collegamenti. Penso al film di Monicelli, Amici Miei, quando ci si chiede: ‘Cosa è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione’ è la risposta. L’intelligenza artificiale non è ancora arrivata probabilmente a questo livello, l’intelligenza umana è ancora più avanti, ma ci potrà essere un momento in cui questo gap verrà annullato”.
Anche il vostro impegno sul fronte della cybersicurezza si basa sull’IA?
“L’intelligenza artificiale appartiene a quella famiglia di tecnologie avanzate che si prestano a un dual use, può essere utilizzata per impieghi positivi o negativi. Noi la stiamo utilizzando come strumento per contrastare più efficacemente la minaccia cibernetica usando gli algoritmi di intelligenza artificiale per il monitoraggio della minaccia. Da questi estrarremo i dati utili a un’analisi predittiva della minaccia. L’ACN sta portando avanti questo progetto con il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio in collaborazione con Cineca, il consorzio interuniversitario di Bologna. Questa struttura di super calcolo ci aiuterà a estrarre questa conoscenza dalle grandi moli di dati che ci verranno conferiti da vari soggetti che che gestiscono anche infrastrutture critiche nazionali. Questa capacità di affinare la conoscenza della minaccia ci porterà, credo già nella prossima tarda primavera, alla messa a terra di una macchina che opererà in tal senso. Poi dobbiamo sviluppare un altro filone, stimolare la nascita delle start up e delle pmi che hanno già concepito e in parte sviluppato progetti che operano sull’intelligenza artificiale che hanno necessità però di essere sostenute da uno sforzo anche industriale come l’Ai Factory. Il cuore del progetto sarà un supercomputer all’avanguardia, progettato per l’AI e con sede presso il Tecnopolo di Bologna, già leader europeo in supercomputing, big data e calcolo quantistico. Questa infrastruttura avanzata sarà una delle prime al mondo e leader in Europa per capacità di elaborazione AI (https://www.acn.gov.it/portale/w/it4lia-ai-factory-protagonisti-dell-intelligenza-artificiale-in-europa). Qui entra in scena la nostra la nostra missione di essere una entità nazionale che non solo si occupa della resilienza e cioè della protezione, della difesa e della risposta di fronte alla minaccia, ma anche di stimolare sviluppo e ricerca. Questo è uno dei compiti più appassionanti e più innovativi per l’agenzia e che ci vede in forte collaborazione anche con il ministero dell’Università e della Ricerca sulla base dell’agenda per la ricerca e lo sviluppo approvata a giugno del 2023 insieme al ministro Bernini e al sottosegretario Mantovano”.


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