Attualità

Intelligence e vendetta istituzionale

di Andrea Vento -


Le covert operation sono caratterizzate dal fatto che l’azione stessa, il soggetto mandante o l’identità dell’agente devono rimanere segreti, spesso dissimulati sotto diversa apparenza. Oltre alle operazioni all’estero di propaganda, di sostegno a forze politiche, di guerra economica, di intervento militare o paramilitare, qui rientrano anche le neutralizzazioni o eliminazioni. Esse sono definite anche special activities, e tra queste c’è anche la rendition, ovvero il trasferimento extragiudiziale di una persona da un paese all’altro, al di fuori delle procedure legali standard come l’estradizione. La rendition può includere la detenzione e l’interrogatorio in paesi dove le norme legali e umanitarie sono meno rigide rispetto agli Stati Uniti o al paese d’origine, riducendo le conseguenze penali. La stessa rendition si divide in almeno tre tipi: la rendition to justice, il trasferimento extragiudiziale di una persona per essere processata in un sistema legale riconosciuto, simile all’estradizione ma con metodi più spicci quali il sequestro; la military rendition o trasferimento di prigionieri di guerra (p.o.w.) da un teatro di guerra a una struttura militare per detenzione e interrogatorio; ed infine la extraordinary rendition o trasferimento extragiudiziale di una persona a un paese dove si possano aggirare le leggi che proibiscono la tortura o altri trattamenti crudeli. Questa ultima forma è stata utilizzata sovente negli ultimi decenni nella lotta al terrorismo.
Ma passeggiando proprio per Washington, una storia esemplare dal Rinascimento italiano riemerge: nella National Gallery of Arts campeggiano i due bei busti del Verrocchio che ritraggono Lorenzo e Giuliano de’ Medici. Attorno a loro si snoda un caso esemplare: il 26 aprile 1478 si consumò la famosa Congiura dei Pazzi. Durante la messa nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, Giuliano fu assassinato da Francesco de’ Pazzi e Bernardo Bandini dei Baroncelli, ricevendo un colpo mortale alla testa e 19 pugnalate. Il fratello Lorenzo riesce a salvarsi, riportando solo alcune ferite, e fin dalle prime ore inizia la sua vendetta: Francesco viene trascinato per le strade di Firenze da una folla infuriata, ed impiccato dalla finestra del Palazzo della Signoria, assieme all’Arcivescovo Salviati e al capofamiglia Jacopo de’ Pazzi. In totale, circa ottanta persone vengono giustiziate in poche ore. Solo uno dei cospiratori ed autore materiale dell’attentato, riesce a farla franca: Bernardo Bandini, che è un mercante, tenta di mettersi in salvo nientemeno che a Costantinopoli, confidando sullo stato di conflittualità che, dopo la caduta dell’impero bizantino, gli Stati Italiani hanno con l’Impero Ottomano di Mehmet II il Conquistatore. Il cospiratore non ha tenuto conto dell’abilità del Magnifico, che subito avvia una politica filo-turca inviando propri agenti alla corte di Mehmet, non solo per trattare economicamente l’arresto di Bandini, ma per una missione ben più segreta e delicata, volta a forgiare un’inedita alleanza tra Firenze e Costantinopoli, in chiave anti veneziana e anti napoletana, ma anche per rafforzare le relazioni commerciali e finanziarie. Bandini viene quindi arrestato dalle guardie ottomane e consegnato agli agenti di Firenze dove arriva il 23 dicembre 1479 e viene impiccato il 29 dicembre al palazzo del Bargello, ancora indossando gli abiti turchi (alla turchesca). Ce ne lascia una vivida testimonianza Leonardo da Vinci con un suo disegno. Una lettera di ringraziamento a Mehmet per la cattura di Bandini venne inviata da Firenze a Costantinopoli l’11 maggio 1480. Tornando ai giorni nostri, la giustizia vendicatoria, e quanto ruota attorno ad essa (attività speciali, rendition, neutralizzazioni), è spesso criticata per il suo potenziale di violenza e per la mancanza di un approccio riparativo.


Torna alle notizie in home