Insieme Sport: la sinergia che avvicina tutti, anche le istituzioni alla comunità
In ogni epoca e in ogni società lo sport e la pratica sportiva hanno rivestito un ruolo fondamentale, contribuendo in maniera significativa alla costruzione dell’identità personale e collettiva in termini di impatto positivo sia sulla personalità del singolo che sul senso di appartenenza e identificazione rispetto ad un gruppo, una comunità o una nazione. Lo sport è tutto questo: attività ludica e realizzazione personale, ambizione e competizione ma anche strumento di inclusione e coesione sociale, riguarda la dimensione privata ma anche quella pubblica e politica. E come vettore identitario non può che partire dal basso: dalla base al vertice, sino ad estendersi al concetto fondante di “sport per tutti”, come sancito dalla nostra Costituzione. La portata storica per il nostro sistema sportivo rappresentata dall’introduzione nel settembre 2023 di un nuovo comma all’articolo 33, “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”, sta proprio in questo inciso finale atto a garantire una tutela “totale” all’attività sportiva. Che si tratti di pratica professionistica o dilettantistica, amatoriale o mera attività di allenamento individuale ai fini di un miglioramento della condizione psicofisica o dello sviluppo delle relazioni sociali, fino alla gestione e alla regolamentazione delle attività sportive per l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli, è impensabile scindere lo sport dalla politica. Il senso della rubrica InsiemeSport è proprio questo: raccontare lo sport come un “insieme” che interessa ambiti diversi con implicazioni di carattere economico, politico e culturale e analizzare le strategie e le azioni politiche messe in campo per promuovere e contribuire all’affermazione del suo valore sociale, aggregativo ed educativo. Strategie che vedono coinvolti diversi attori istituzionali, enti di promozione e organismi di settore, come ben spiegato in un colloquio con noi dal ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, convinto che “la collaborazione sia il miglior viatico non solo per il perseguimento degli obiettivi ma anche per l’accorciamento delle distanze tra lo Stato, le istituzioni e la comunità”. E, a un anno dalla data d’inizio dei Giochi invernali olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026, facciamo nostre le parole del ministro quando afferma che “la vera eredità di una competizione straordinaria come un’Olimpiade sta sicuramente nella sua legacy in termini di infrastrutture materiali, vale a dire impianti sportivi, strade, ferrovie e ponti e quant’altro, ma ancor di più in quelle immateriali che sono legate proprio all’educazione, ai valori e alla cultura sportiva e olimpica”.
Torna alle notizie in home