La sede Inps di via dell'Amba Aradam a Roma, 15 aprile 2020. ANSA/CLAUDIO PERI
L’Inps festeggia “un bilancio estremamente positivo”. Il 2023 si è chiuso con un’autentica impennata relativa agli incassi per i contributi che è riuscita a fare fronte, almeno per un po’, all’aumento della spesa pensionistica. I numeri parlano chiaro. Stando a quanto ha comunicato l’Istituto nazionale per la previdenza sociale nella relazione conclusiva dell’andamento produttivo dell’ente, i contributi incassati hanno portato nelle casse dell’Inps qualcosa come 214,6 miliardi di euro. Cifre imponenti che, peraltro, risultano essere in aumento. Non solo rispetto agli incassi del 2022 ma anche se confrontate con le aspettative. Il trend è del 4,4% di contributi in più a fronte di un aumento del 4,65% rispetto alle previsioni. Un successo, questo, che l’Inps riferisce all’azione messa in campo tramite “le iniziative introdotte, in linea con le politiche del governo, di incentivo al lavoro e contrasto all’evasione contributiva”. In pratica, a leggere tra le righe, c’è un risultato che, se possibile, è ancora migliore di quello meramente finanziario. E riguarda il “colpo” che sarebbe stato inferto alla piaga del lavoro nero.
Contestualmente si è assistito all’aumento delle spese legate alla corresponsione degli assegni pensionistici. L’Inps, nel 2023, ha sganciato poco meno di 270 miliardi (per la precisione si tratta di 269,9 miliardi). Non è “colpa” dell’aumento degli aventi diritto, seppur l’Italia si confermi un Paese che invecchia rapidamente. È l’inflazione ad aver dato una mazzata ai conti dell’Inps, costretta, giustamente, ad adeguare gli assegni per evitare che i destinatari si ritrovassero poveri e soli a fronteggiare l’impennata del caro vita registratasi negli ultimi mesi.
Per ciò che riguarda le uscite, inoltre, si è assistito all’aumento delle spese legate alla Naspi, ossia all’assegno di disoccupazione, che nel 2023 e risultano in aumento di poco più del 12 per cento mentre quelle legate all’assegno unico, introdotto nel 2022, sono salite del 38%. Complessivamente, per quel che concerne le prestazioni temporanee, il “peso” finanziario sul capitolo uscite del bilancio dell’Inps è salito di poco più del 10 per cento attestandosi su una somma ritenuta pari a 38,6 miliardi di euro.
Complessivamente, traendo le somme, l’Inps, che ha riferito di tenere assicurati 26 milioni di lavoratori e 1,8 milioni di imprese, ha dichiarato di aver riscosso 395,86 miliardi di euro, festeggiando un aumento poderoso delle entrate stimato nel 4,43% rispetto al 2023. Allo stesso tempo, le spese dell’Istituto sono state pari a 396,86 miliardi (in aumento globale del 7,36%). Le disponibilità complessive, si legge nella relazione, sono pari a poco meno di 40 miliardi (per la precisione 39,9 miliardi).
Cifre, dati e numeri che fanno sorridere il governo. Il ministro al lavoro e politiche sociali Marina Elvira Calderone stappa la bottiglia buona: “I numeri ci danno ancora una volta ragione e ci incoraggiano a perseguire i cambiamenti che questo governo ha scelto di intraprendere per rafforzare e consolidare il lavoro buono e di qualità in Italia”. Calderone ha aggiunto: “È un fatto, non parole, il numero record di occupati registrato dall`Istat e trainato proprio dall`incremento dei contratti a tempo indeterminato ed è un fatto la crescita dei contributi versati all` Inps da lavoratori e datori di lavoro, a dimostrazione della vitalità e dinamicità del lavoro oggi in Italia, così come dell`estensione di quello regolare”.
Ma il ministro non si esime dall’analizzare gli aspetti in chiaroscuro del bilancio Inps e, più in generale, del mondo del lavoro: “Ci sono ancora criticità che non vogliamo ignorare, soprattutto il disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, e quindi la necessità di potenziare ulteriormente la formazione per colmare il mismatch. Allo stesso modo, dobbiamo continuare a semplificare il rapporto tra cittadini ed enti, e portare a compimento l’ambizioso progetto avviato di digitalizzazione”. “È importante – ha concluso Calderone – che questi dati, numeri e fatti emergano proprio nel momento in cui l`Italia presiede il G7 ed è impegnata ad approfondire questi temi con particolare riguardo all`impatto di intelligenza artificiale, trend demografici e competenze sul mondo del lavoro, con una visione che guarda al futuro”.