Economia

Giù l’inflazione in Europa ma Lagarde deprime le Borse

di Giovanni Vasso -

CHRISTINE LAGARDE BCE


L’inflazione in Europa continua a scendere ma alla Regina (di Picche) Christine Lagarde interessa di più continuare a deprimere i mercati. Da Sintra, in Portogallo, dove ha aperto i lavori del Forum Bce delle banche centrali, la governatrice ha ribadito la necessità di “proseguire la guerra all’inflazione” e che l’Eurotower “non riposerà finché la partita non sarà vinta e l’inflazione sarà tornata al 2%”. Al momento, gli ultimi dati diffusi ieri da Eurostat, rivelano che è calata al 2,5% rispetto al 2,6% registratosi a maggio. Contestualmente la cosiddetta inflazione core risulta stabile al 2,9%. Ma non basta ancora. Lagarde, l’altra sera, è stata spietata: “Dobbiamo essere consapevoli che le prospettive di crescita sono incerte e che un atterraggio morbido non è garantito”. Insomma, rischiamo grosso. L’inflazione in Europa scende ma a Francoforte non ne sembrano così entusiasti. Il messaggio è stato immediatamente recepito dalle Borse del Vecchio Continente che hanno aperto la giornata di ieri con il segno meno (Milano tra le peggiori con -0,6%) trascinando, verso il basso, anche il valore dell’euro. Confermando il “miracolo” al contrario riuscito alla Regina (di Picche) dell’Eurotower. Riuscire a deprimere i mercati, come se non più di una tanto paventata vittoria di chissà quale “estrema destra” in giro per l’Europa, nonostante la Bce abbia operato, proprio a giugno, il tanto atteso taglio dei tassi. Seppur in scala ridotta. Il vice De Guindos avvisa: “Verranno tempi incerti tra alti e bassi dell’inflazione”. Speriamo solo che il “medico” Bce non uccida il paziente a cui sta imponendo una cura da cavallo.


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