Inferno per il passaporto, il calvario burocratico
Nell’era della digitalizzazione ci vogliono mesi e mesi per ottenere di poter parlare con qualcuno per il rilascio del passaporto. Basta un clic per prenotare una gita al Monte Fuji. Eppure, nell’Italia del 2024, ci vogliono fino a otto mesi (se non di più…) soltanto per farsi ricevere in Questura. È evidente che le lungaggini pesano, e tanto, sui cittadini. E sull’economia. Chi viaggia lo fa per piacere, certo. Ma spesso e volentieri è costretto a imbarcarsi per lavoro. E non poter esibire il passaporto costringe tante, troppe, persone a dover rinunciare a occasioni, affari e incontri. Con relativi danni economici.
Il tema è diventato politico. E Azione ha deciso di interrogare il governo sulle lungaggini che stanno denunciando, a più riprese, migliaia e migliaia di cittadini costretti a dover attendere per lunghi mesi il rilascio del passaporto. Il deputato di Azione Fabrizio Benzoni, che aveva già sollevato la questione poco più di un anno fa, nel gennaio 2023, ha messo a disposizione dei cittadini un form, un documento, in cui hanno potuto, e possono tuttora, mettere nero su bianco la loro esperienza. “A un anno dalla mia prima interrogazione al Ministro dell’Interno sulle lungaggini nel rilascio dei passaporti nulla è cambiato: i cittadini sono costretti ad aspettare mesi per accedere a un loro diritto. Una situazione inaccettabile, che si consuma nel disinteresse del governo”, ha spiegato Benzoni.
Ma quale è la situazione? Benzoni cita un’indagine di Altroconsumo: “I tempi di attesa per il rinnovo del documento si attestano ancora intorno ai 4 mesi a Brescia, 10 mesi a Venezia, 8 mesi a Bolzano e 7 mesi a Cagliari”. Dalle prime rilevazioni legate, invece, all’analisi del form sottoscritto dai cittadini è emerso che”il 38,5% dei rispondenti ha dovuto aspettare tra gli 8 e i 10 mesi per l’appuntamento in Questura, il 26,9% tra i 4 e gli 8 mesi, il 7,7% tra i 2 e i 4 mesi e il 26,9% tra 1 e 2 mesi”. Il 7,7% di chi ha compilato il documento in rete riferisce di aver patito danni economici a causa della lentezza della procedura.
Benzoni ha commentato: “Basterebbe avere un minimo di contatto con la realtà per sapere che sono tantissimi i cittadini e le imprese che pagano questa inefficienza con danni alla vita personale, economica e lavorativa”. Dal lavoro di Azione sul tema è scaturita una nuova interrogazione all’attenzione del ministro agli Interni Matteo Piantedosi. Nell’atto parlamentare si legge che “in diversi casi i primi appuntamenti disponibili risultano a distanza di oltre sei mesi dalla richiesta” e gli estensori dell’interrogazione, tra cui lo stesso Benzoni, riferiscono che “talvolta nemmeno le procedura di urgenza per motivi di turismo, con annessi titoli di viaggio già acquistati, risultano percorribili entro termini utili”. Un altro problema è legato alle ormai vetuste modalità di pagamento pretese per la presentazione della domanda: “La procedura, ormai anacronistica, del versamento di 42,50 euro presso gli uffici postali mediante bollettino di conto corrente intestato al Ministero dell’economia e delle finanze e di un altro contributo amministrativo di 73,50 euro da acquistare presso le rivendite di valori bollati e le tabaccherie, in luogo di una procedura di pagamento unico e digitale”.
Ieri pomeriggio, il ministro Piantedosi ha risposto all’interrogazione. “Lo straordinario impegno che questo governo ha messo in campo con le Questure è comprovato dal rilascio nel 2023 di 2 mln e 750 mila passaporti, ossia 1 mln in più rispetto a tutti gli anni del periodo prepandemico”, ha spiegato l’esponente del governo. Che ha aggiunto: “I ritardi sono riconducibili all’aumento esponenziale e immediato delle domande di rilascio registrate negli anni successivi all’emergenza Covid, con un eccezionale incremento delle richieste di rilascio che finora non ha subito battute d’arresto”. Ma il Viminale ha riferito che “sono stati implementati interventi di carattere organizzativo e ormai la situazione si va normalizzando”. Sta di fatto, però, che da dopo il Covid ottenere il passaporto è diventato un calvario.
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