Politica

Incontro Meloni-Milei a Palazzo Chigi

di Giuseppe Ariola -


L’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente argentino Javier Milei ha consolidato ulteriormente il legame politico e personale tra i due leader. Dopo precedenti incontri a Roma, al G7 in Puglia, al G20 a Rio e durante la visita ufficiale a Buenos Aires, il colloquio di oltre un’ora ha segnato un nuovo capitolo nella cooperazione tra Italia e Argentina. Milei, a Roma per partecipare al raduno giovanile di Fratelli d’Italia su invito della premier, ha ricevuto anche il premio Milton Friedman per le sue idee economiche ultraliberiste. Uno degli eventi più significativi della visita è stata la concessione della cittadinanza italiana a Milei e a sua sorella Karina, segretaria generale della presidenza argentina e sua principale consigliera politica. La procedura, avviata dal governo Meloni con tempistiche straordinariamente rapide, ha suscitato accese polemiche. L’opposizione, con Angelo Bonelli e Riccardo Magi, ha criticato aspramente il trattamento preferenziale riservato a Milei. Bonelli ha sottolineato l’ingiustizia nei confronti di tanti italiani all’estero che attendono anni per ottenere la cittadinanza per ius sanguinis, mentre Magi ha evidenziato il contrasto con la negazione della cittadinanza ai figli di stranieri nati e cresciuti in Italia, privi del riconoscimento dello ius soli. Nonostante le polemiche, il governo italiano sembra aver calcolato il rischio politico in nome di un rafforzamento delle relazioni bilaterali con l’Argentina. Questo Paese, considerato un partner strategico per materie prime come gas e litio, è stato definito da Meloni come “il punto di riferimento dell’Italia in America Latina”. A novembre, la premier aveva annunciato a Buenos Aires un piano d’azione congiunto Italia-Argentina 2025-2030, focalizzato su politica, economia e lotta alla criminalità organizzata. Inoltre, Milei e Meloni sembrano condividere una visione sovranista, puntando alla costruzione di un’alleanza globale con gli Stati Uniti di Trump e Israele di Netanyahu. Durante il suo discorso, Javier Milei ha ribadito la sua visione anarco-capitalista, affermando: “Disprezzo lo Stato, ci sto dentro per distruggerlo, per ridurlo ai minimi termini”. Una dichiarazione che sintetizza il suo approccio ideologico, accolto con entusiasmo dai sostenitori del libero mercato e delle politiche ultraliberiste.


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