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Incendi a Roma, Rocca: Una vera emergenza, servono più uomini e mezzi

di Angelo Vitale -


“Stiamo lavorando incessantemente per contrastare una vera e propria emergenza che ha richiesto e richiederà un aumento di uomini e di mezzi”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca dopo il grave incendio di ieri a Cinecittà nella Capitale, le cui conseguenze sono state anche il ricovero al Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma di tre operatori della Protezione Civile e un Vigile del Fuoco.

.”Dovremo aumentare la forza di risposta agli incendi boschivi – riflette il governatore -. Questa per il clima è stata un’estate drammatica. Si tratta di fenomeni preoccupanti. Il cambiamento climatico va affrontato e non dobbiamo essere negazionisti su questo. Il rischio è fare la fine della rana bollita che inizialmente sta a suo agio nell’acqua calda ma poi, per i tessuti muscolari che si rilassano, non riesce più a saltare fuori. Il cambiamento climatico è preoccupante e per me è una priorità, serve maggiore consapevolezza da parte di tutti’’.

Intanto, a Roma, l’incendio a Torrespaccata ha riproposto la necessità di tutelare l’area archeologica della Capitale. E l’emergenza ha posto in evidenza il danno prodotto al patrimonio della fauna nelle zone colpite. I tre megaincendi a Roma (a Torre Spaccata ieri, a Monte Mario il 31 luglio e alla Pisana-Casal Lumbroso l’11agosto), oltre ai danni al patrimonio vegetativo, “hanno causato un incalcolabile di vittime animali, vittime dell’incuria e dalla mancata manutenzione del territorio”, denuncia l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

L’associazione sottolinea come “la fauna selvatica dei boschi, sottoboschi e radure sono i morti e i feriti di cui non si parla mai, esseri senzienti e patrimonio indisponibile dello Stato che dovrebbero essere tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, a norma di legge”.

“Gli amministratori, nazionali e locali, che a Roma si sono succeduti nei decenni avrebbero dovuto mettere in sicurezza il verde della Capitale: dai parchi ai giardini, dalle riserve al greto del Tevere e dell’Aniene, zone che inoltre troppo spesso diventano pericolosi ricettacoli di discariche a cielo aperto”, evidenzia il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Gli enti preposti avrebbero dovuto monitorare le aree dove si sa che vi sono degrado e anche insediamenti abusivi, come quello che sembra essere all’origine del devastante incendio del Parco di Monte Mario, e altre criticità. Ma, a fronte di denunce e allarmi da parte dei residenti, la politica nazionale e locale sembra solo capace di piangere sul latte versato. Inutilmente”.


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