In Venezuela non c’è spazio per l’oppositore. Manette per Gonzalez
In Venezuela un giudice ha emesso un mandato di arresto per il candidato dell’opposizione alle presidenziali, Edmundo Gonzalez, con le accuse di abuso di ufficio, incitamento alla sedizione, cospirazione e sabotaggio, su richiesta del procuratore Luis Ernesto Duenez.
Otto Paesi latinoamericani hanno fermamente condannato il provvedimento. “Argentina, Costa Rica, Guatemala, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana e Uruguay respingono in modo inequivocabile ed assoluto il mandato di arresto emesso dal Giudice del Primo Tribunale Speciale della Corte Suprema di Giustizia del Venezuela contro il signor Edmundo Gonzalez, candidato presidenziale dell’opposizione nell’ultimo processo elettorale del 28 luglio 2024”, si legge in una dichiarazione congiunta. “In un Paese in cui non esistono la separazione dei poteri o le garanzie giudiziarie minime e in cui abbondano le detenzioni arbitrarie, scrivono ancora, condanniamo queste pratiche dittatoriali. Il nostro impegno sarà fermo e continuo per chiedere alle autorità venezuelane di garantire la vita, l’integrità e la libertà di Edmundo Gonzalez Urrutia”.
Ai sette si è unito poco dopo il Cile, il cui ministero degli Esteri ha respinto “energicamente” l’ordine della Procura venezuelana e “qualsiasi forma di repressione” contro i dissidenti. Si è mossa anche l’Italia. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato di aver dato disposizioni al segretario generale del Ministero degli Esteri “di convocare l’incaricato d’affari del Venezuela perché arrivi un messaggio forte da parte dell’Italia sulla trasparenza del voto e anche per impedire che venga arrestato il capo dell’opposizione, perché questo sarebbe veramente un segnale molto negativo”.
Nicolas Maduro dovrà rinunciare al suo super aereo, l’equivalente dell’Air Force One. Gli Stati Uniti hanno sequestrato nella Repubblica Dominicana il Dassault Falcon 900 del presidente venezuelano e lo hanno spostato in Florida. Diverse agenzie federali sono state coinvolte nell’esecuzione della drastica misura, tra cui l’Homeland Security e il Dipartimento di Giustizia.
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