In Umbria sulle tracce della “Santa degli impossibili”
Con tremila strutture ricettive, per un totale di 200mila posti letto, il turismo religioso, che nel 2023 ha fatto registrare nel Belpaese 25 milioni di presenze, rappresenta “un’asset portante dell’intera industria”, soprattutto in vista dell’importante appuntamento del Giubileo 2025. A sostenerlo i dati dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, che consolidano la posizione del nostro Paese “come leader del turismo religioso nel mondo”. Ruolo centrale lo svolgono i cammini religiosi, al top nel contesto slow-tourism, offrendo al visitatore un’esperienza spirituale e culturale unica e, al contempo, l’opportunità di esplorare le bellezze naturali e storiche legate alle regioni ospitanti, come il ‘Sentiero di Santa Rita’, di recente oggetto di un’importante riqualificazione che lo ha reso di nuovo fruibile anche in virtù del pellegrinaggio che ne affolla i luoghi in cui la santa “degli impossibili” – canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII – visse e diffuse la sua opera. Da Cascia, nel cuore della Valnerina, dove ha sede il Santuario progettato dall’architetto torinese Della Piana e dove il prossimo 22 maggio si svolgerà il Corteo Storico con la Statua di Santa Rita, parte l’antico e impervio sentiero medievale abbarbicato sull’alveo del Fiume Corno che conduce, per circa 4 chilometri, allo scoglio di Roccaporena, vero e proprio monumento naturale alto più di 800 metri e sovrastante 180 metri il borgo, dove la Santa si recava a piedi ogni giorno per pregare. Lo sperone è custodito in una piccola cappella costruita nei primi del ‘900 e, allo scopo di renderne più agevole l’ascesa è stata costruita una scalinata di circa 300 gradini, lungo la quale sono collocate le stazioni della Via Crucis. Pervasa da un atmosfera di pace mistica, la frazione di Roccaporena, dove nel 1381 nacque Santa Rita, sorge a un’altitudine di ben 707 metri. Incastonato alle falde del Monte Rucino, a circa 7 chilometri da Cascia in un suggestivo scenario montano, il piccolo centro, oltre alla Casa di Santa Rita, cui è annesso l’Orto del Miracolo dove un gruppo bronzeo raffigura la Santa giacente che riceve da una cugina una rosa e due fichi in ossequio alla tradizione scondo cui ivi sbocciò una rosa e maturò un fico in pieno inverno. Presente, dal 1939 anche l’Opera di Santa Rita, istituzione che tramanda il culto e porta avanti la missione in suo nome attraverso opere caritatevoli. Sempre a Roccaporena ha sede il Lazzaretto, antico ospedale dove morirono di peste i due figli di Rita, e dove la Santa assisteva malati e forestieri: oggi rimangono due dei tre ambienti originari, con affreschi risalenti al XVI secolo.
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