Attualità

La Tomatina: tutti contro tutti a lanciarsi pomodori

di Angelo Vitale -


E’ ritornata anche quest’anno Tomatina, la battaglia di pomodori spagnola dove si lancia il cibo. un duello singolare, con l’ortaggio storicamente preferito anche in Italia per trasformare in un lancio fisico l’irrisione, l’affronto, l’ingiuria.

Buñol, a circa 40 km da Valencia, torna ad essere coloratissima di rosso scena di spettacolo con la sua Tomatina, la battaglia negli diventata attrazione internazionale, di solito celebrata ogni anno durante l’ultimo mercoledì di agosto.

Una battaglia senza molte regole: migliaia di persone scelgono la strada per affrontarsi a colpi di pomodori maturi che nella zona vengono coltivati appositamente per la festa. Alla fine, tutti ricoperti di passata di pomodoro.

Meno dolorosa, forse, della battaglia italiana delle arance di Ivrea durante il Carnevale, ove però la regola prevede che a scontrarsi sino gruppi organizzati.

In Spagna, invece, è da sempre un tutti contro tutti, una tradizione del folclore locale nata a causa di un incidente che risale a poco meno di 80 anni fa: nel 1945, in occasione di una festa, un gruppo di adolescenti, svuotando le casse di pomodori in vendita in un mercato, iniziò a lanciali all’indirizzo di un processione. Allora, una battaglia subito interrotta. In seguito, 14 anni dopo, ufficializzata in una ricorrenza estiva.

Nella penisola iberica anche una versione della Tomatina per bambini, denominata Infantil, opportunamente delimitata ad un’area sicura e vigilata. Per tutti alla fine, adulti e bambini, indumenti da buttare dopo essersi ripuliti in un sistema di docce pubbliche al servizio di residenti e turisti.

Eventi folcloristici, per i tempi che viviamo improntati allo spreco zero e all’ambientalismo che può tracimare nel fondamentalismo, che sono finiti anche nel mirino di accuse in arrivo dal pianeta green. Ma da Ivrea come dalla Spagna, la risposta è uguale e taglia corto con le polemiche: in Italia le arance sarebbero comunque destinate al macero perché non buone da mangiare, a Buñol i pomodori appartengono ad una specie caratterizzata da una elevata asprezza, anche questi coltivati solo per la festa.

Ma gli ambientalisti non mollano la presa. Quest’anno in Spagna sono stati consumati nella Tomatina oltre 130mila tonnellate di pomodori. Una produzione che ha comunque un costo non minimo, cui si aggiunge il conto di strade da ripulire totalmente dopo i lanci e quello dei vestiti da buttare. Soldi che forse non valgono il risultato in termini di promozione turistica della zona.

Alla fine i pomodori, però, ad ogni latitudine geografica, restano comunque una formidabile arma in mano a chi vuole protestare. Se lo ricordino i politici di tutto il mondo.


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