IN LIBRERIA – Vita di Cristo e del suo cane randagio
Vita di Cristo e del suo cane randagio (Vallecchi, 2024) è la storia di un viaggio terreno, di un uomo e di un suo fedele amico che camminano attraverso una vita che non è una qualunque.
Una storia, quella raccontata da Vincenzo Prandini, che conosciamo tutti: è la storia di Cristo, dalla sua nascita nella capanna di Betlemme fino alla morte, alla resurrezione, e all’attesa del suo ritorno. È una storia che però è vista con occhi diversi, presentando un nuovo fascino, perché segue il Vangelo di Giovanni, “l’apostolo prediletto”.
E non solo: accanto a Cristo c’è un co-protagonista.
Ebaù, un grande cane bianco, selvaggio – ma che si adatta subito a cane da compagnia – che fa ombra a Gesù Cristo passo passo nella sua vita: è accanto a lui alla nascita fino all’età a adulta, seguendolo nella predicazione, ma anche nell’agonia della sua passione fino ai momenti più tragici e miracolosi della sua esistenza sulla terra. I due amici si separeranno solo dopo l’ascesa, con il fedeleamico a quattro zampe che rimarrà in attesa del suo ritorno.
Quello di Pardini si presenta sì, come una storia già letta e già sentita, la trama non vice di certo di plot twist: ma riesce, nel suo essere “conosciuta” a suscitare grande interesse nel lettore. L’autore ci guida attraverso un viaggio che segue i Vangeli, racconta tutto ciò che sappiamo della vita di Cristo: i miracoli, le parole, le parabole.
Anche i personaggi, tutti noti, assumono un aspetto quasi romanzesco, con una caratterizzazione specifica di tutte le figure che gravitano attorno al protagonista: una Maria silenziosa e consapevole, un Giovanni Battista destinato a una fine atroce, ma anche tante figure femminili trattate con estrema sensibilità: la Samaritana al pozzo, la Maddalena che prepara l’unguento, fino alla moglie di Ponzio Pilato, Claudia Procula.
Tutte figure riviste “dal basso” , dai sentimenti di affezione e di rispetto nei confronti dell’immensità del progetto divino.
Tuttavia, a emergere con particolare affetto, e talvolta con trasporto e commozione, sono i legami profondi che segnano il rapporto Cristo e il fedele Ebaù: insieme nella buona e nella cattiva sorte. Tra miracoli e demoni, tra vita e attesa del ritorno.
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