IN LIBRERIA – Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
Ernie Cunningham non è uno che ama le riunioni di famiglia. Soprattutto se ogni membro della famiglia ha causato la morte di qualcuno. Ed è qui che ha inizio Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno (di Benjamin Stevenson, Feltrinelli, 2025). Quando arriva l’invito per un weekend in un resort di montagna con tutta la radunata di parenti, Ernie sa già che non sarà un incontro tranquillo. E infatti, non appena il fratello Michael arriva (appena uscito di prigione), viene scoperto un cadavere. L’uomo è morto in circostanze strane, con la gola piena di cenere ma senza segni di ustione. E guarda un po’, una tempesta blocca il resort, impedendo ogni contatto con l’esterno. A Ernie, scrittore di manuali su come si scrivono i gialli, toccherà il compito di indagare. Con il fiuto dell’autore e l’ironia di chi sa di trovarsi in una situazione da romanzo, cercherà di mettere insieme i pezzi di una storia familiare contorta e piena di segreti, prima che la conta dei morti aumenti. Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno è un giallo che si distingue sin dalle prime pagine per il suo tono ironico e per una narrazione metanarrativa intelligente e fuori dagli schemi. Benjamin Stevenson costruisce un mistero perfettamente architettato, ma lo fa con uno stile brillante, leggero e spesso divertente, che gioca con le convenzioni del genere pur rispettandole alla perfezione. Ernie, il narratore, è uno degli aspetti più riusciti del romanzo. Con una voce diretta e consapevole, parla al lettore, rompe la “quarta parete” e ci accompagna nella vicenda non solo come testimone e detective, ma anche come critico di ciò che sta raccontando. È come se stessimo leggendo un giallo scritto da qualcuno che sa benissimo come funziona un giallo – e che si diverte a smontarlo e ricomporlo davanti ai nostri occhi. La trama è calibrata ed è ricca di colpi di scena: Stevenson riesce a tenere alta la tensione pur concedendosi momenti di puro umorismo nero. Ogni capitolo è dedicato a un membro della famiglia, e ogni personaggio ha un ruolo chiave, un segreto, una storia da raccontare. Non c’è nulla di superfluo: tutto è pensato per condurre il lettore, passo dopo passo, verso una verità sorprendente. In definitiva, questo romanzo è un piccolo gioiello per chi ama i misteri classici ma cerca qualcosa di nuovo, per chi vuole una lettura che sorprenda e che riesca anche a far sorridere. Benjamin Stevenson riesce a coniugare mistero, ironia e narrazione moderna in un mix perfetto. Non è solo un buon giallo: è un’esperienza narrativa fresca e originale.
Torna alle notizie in home