IN LIBRERIA – I ministri tecnici non esistono
Con I ministri tecnici non esistono (Laterza, 2023), Enrico Giovannini, già ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sotto il governo di Mario Draghi, offre una riflessione approfondita e personale su cosa significhi, in termini pratici e ideali, ricoprire un ruolo di governo. Prendendo spunto dalla domanda spontanea di una ragazza a Genova nel 2022 “Ma cosa fa un ministro?” Giovannini costruisce un percorso narrativo e analitico che esplora la complessità del suo incarico e le sfide connesse ad esso. Il testo si presenta come un’analisi delle responsabilità e delle scelte intraprese, alternando il tono del memoir a quello di una guida per la comprensione del ruolo ministeriale e della sua funzione nella macchina statale. Giovannini, non nuovo al tema della sostenibilità, come ministro tecnico ha dovuto operare in assenza di un programma politico di riferimento, scontrandosi quindi con una particolare sfida: definire e perseguire una direzione politica che non fosse dettata da appartenenze partitiche, ma da un orientamento al bene comune e alla sostenibilità. La narrazione si snoda attraverso un’esposizione dettagliata delle attività svolte dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, soffermandosi in particolare sull’importante contributo nella stesura e nell’implementazione iniziale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Giovannini evidenzia come l’approccio basato su dati e evidenze scientifiche sia stato il fondamento delle scelte politiche, anche quando i vincoli imposti dall’Unione Europea richiedevano un’attenta mediazione tra esigenze nazionali e direttive comunitarie. I ministri tecnici non esistono offre quindi una visione dall’interno del funzionamento della pubblica amministrazione e delle sfide quotidiane di un ministro che, pur essendo tecnico, non può fare a meno di prendere decisioni politiche, dimostrando che non esiste una netta separazione tra le due dimensioni. Non solo, tra le pagine emerge anche l’importanza del concetto di sostenibilità: per l’autore non è solo un obiettivo, ma anche un criterio che deve orientare ogni decisione governativa, in modo trasversale, ponendo la questione della responsabilità politica anche su temi che solitamente vengono trattati come puramente tecnici. Nonostante la natura più “tecnica”, il libro rimane una lettura accessibile a tutti, anche ai meno avvezzi, vista la capacità dell’autore di alternare le spiegazioni più macchinose a riflessioni personali. Una sorta di manuale con lo sguardo critico sulla “faticosa” arte di governare.
Torna alle notizie in home