Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – Come l’arancio amaro, tre donne per mano nel Novecento

di Eleonora Ciaffoloni -


RECENSIONE – Come l’arancio amaro, Milena Palminteri (Rizzoli)

L’idea di un prodotto ispirato a una storia vera, facilita sempre la mia scelta. Non sempre rimango soddisfatta, certamente, ma molto spesso invece, mi appassiono alle storie. Ed è proprio quello che è accaduto con “caso editoriale dell’estate”, il libro di Milena Palminteri, Come l’arancio amaro (Rizzoli, 2024). Il fuoco di questo libro, romanzo storico con tanto di documentazioni custodite degli archivi notarili, si accende subito con un sospetto.

Al centro della trama troviamo la figura di Carlotta, che nel 1960 ha 36 anni e vive con la convinzione che nessuna persona amata possa rimanerle vicino. La sua storia nasconde tristezza: il padre è morto la notte in cui lei nasceva, la sua adorata bambinaia se n’è andata quando lei era piccola e sua madre è stata sempre più somigliante ad una fredda istitutrice più che a un caldo rifugio. Carlotta dopo aver inseguito la carriera di avvocato ora lavora all’archivio notarile ed è proprio tra quei polverosi documenti in cui ritrova la terribile accusa rivolta da sua nonna paterna a sua madre, quella di non averla partorita ma comprata. Iniziano così le sue indagini che ci riportano al 1924 dove incontriamo le altre due protagoniste di questa storia. Una è Nardina, una giovane dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce per sposare il nobile Carlo Cangialosi ma non riesce a rimanere incinta. Poco distante c’è la bellissima e selvatica Sabedda, umile serva che non può permettersi di decidere come andrà il suo futuro e si ritrova in grembo un figlio che non potrà sfamare. Una lo desidera, una non lo può avere: un bambino sembra la chiave di questa gabbia.

E così, grazie a un piano ordito dalla madre di Nardina, Bastiana, i percorsi di queste due donne si incrociano scatenando nel lettore emozioni molto contrastanti. Come l’arancio amaro è la storia di tre donne, in un’epoca che dagli anni Venti attraversa il Fascismo e la guerra. Tre donne, Carlotta Nardina e Sabedda, che amano e combattono in un mondo in trasformazione, attraversando sfide durissime, ma anche speranza, grazie alla forza di un amore che supera ogni giudizio. Milena Palminteri esordisce con questo romanzo che racconta una storia potente e appassionante, scritto con una prosa ricca di sfumature, quasi da grande classico, in cui i personaggi si distinguono per la dignità, per la forza, per la consapevolezza con cui affrontano il proprio destino, nonostante tutto. Pagina dopo pagina, ci si immerge in un’atmosfera densa che parla di femminilità e di forza, ma senza mai scadere nel sentimentalismo. Consigliato!


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