Attualità

In Libano anche il colera, Unicef in campo per l’emergenza

di Angelo Vitale -

L'Unicef in Libano (foto da unicef.org)


Un caso di colera in Libano, l’Unicef ha avviato la sua risposta di emergenza per aiutare a proteggere i bambini e le famiglie contenendo la malattia, dopo la notizia proveniente dal governatorato di Akkar, nel nord del Paese, da parte del ministero della Sanità pubblica. Già mercoledì è stata immediatamente attivata una iniziativa integrata e multisettoriale nelle aree ad alto rischio per garantire ai bambini e alle famiglie l’accesso ad acqua sicura, servizi igienici e forniture per l’igiene personale.

L’organizzazione ha consegnato rifornimenti essenziali, pastiglie per la purificazione dell’acqua, kit di disinfezione, kit per l’igiene familiare e acqua in bottiglia e ha disinfettato i serbatoi dell’acqua aumentando la pulizia delle acque reflue negli insediamenti occasionali delle zone. Saranno pure fornite ulteriori scorte di cloro al North Water Establishment per rafforzare il processo di trattamento dell’acqua e sostenere l’approvvigionamento di attrezzature critiche, pezzi di ricambio, riparazioni, carburante e altri materiali di consumo per garantire la continuità del servizio, assicurando altresì agli stabilimenti idrici materiali per la conduzione di test sulla qualità dell’acqua.

L’Unicef ha pure procurato 100 kit di medicinali d’emergenza, tra cui sali per la reidratazione orale e 22 kit di forniture mediche che saranno preposizionati presso gli ospedali governativi designati a sostenere il trattamento e la gestione di circa 6mila casi di colera e sintomi, tra cui la diarrea moderata e quella grave.

Un’azione che si inquadra in uno scenario dominato dal conflitto bellico che sta danneggiando, interrompendo e mettendo a dura prova i servizi idrici e igienici. L’accesso limitato all’acqua sicura e a servizi igienici adeguati, soprattutto nei siti di sfollamento e nei campi sovraffollati, aumenta il rischio di diffusione del colera. I bambini piccoli, soprattutto quelli di età inferiore ai 5 anni, quelli che non sono mai stati vaccinati e quelli che soffrono di malnutrizione sono particolarmente a rischio.

Da qui il rinnovato appello di Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef in Libano a “un cessate il fuoco, più importante che mai per proteggere i bambini da uccisioni e ferimenti, per arginare la crescente crisi umanitaria sul campo e per concentrarsi per assicurare che i servizi di base funzionino correttamente”.


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