In Iran tira aria di guerra: “Azione per punire Israele”
L’Iran ha emesso un Notam (flight operation notice), per il centro, l’Ovest e il Nord-Ovest del Paese, consigliando agli aerei di cambiare rotta. Teheran ha ribadito che “intraprenderà un’azione” per “punire” Israele a causa dell’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Ad affermarlo è stato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, come riporta Mehr. “L’Iran, basandosi sul suo diritto intrinseco fondato sui principi del diritto internazionale di punire l’aggressore, intraprenderà un’azione seria e deterrente con forza, determinazione e fermezza”, ha detto il funzionario, aggiungendo che “l’Iran non cerca di aumentare le tensioni nella regione”.
Secondo il segretario dell’alto Consiglio iraniano per i diritti umani, Kazem Gharibabadi, la Repubblica islamica “ha diritto di rispondere ad Israele in base all’articolo 51 dello statuto dell’Onu e al diritto internazionale”.
“Ci auguriamo di vedere la liberazione della Palestina e la distruzione del regime sionista”, ha proseguito Gharibabadi. Bagheri, da parte sua, ha anche fatto sapere che “l’Iran è sorpreso dal silenzio degli europei e del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’aggressione israeliana alle aree civili dello Yemen, del Libano e di Teheran”. Nel colloquio avuto domenica sera con l’omologo sloveno Tanja Fajon, il ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, ha denunciato il silenzio dei paesi europei sull’uccisione di Haniyeh e l’assenza di una dichiarazione di condanna dell’Onu. La Slovenia è membro non permanente del Consiglio di sicurezza Onu.
“La Repubblica islamica è sorpresa dal silenzio dell’Europa così come dall’assenza di una dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui si condannano gli atti di aggressione del regime sionista contro Iran, Libano e Yemen – ha dichiarato il ministro – la Repubblica islamica dell’Iran eserciterà senza dubbio il suo legittimo diritto a difendere la propria sicurezza, sovranità e integrità territoriale con l’obiettivo di creare deterrenza contro le azioni aggressive del regime sionista e di garantire sicurezza e stabilità nell’Asia occidentale”.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo Serghei Shoigu, ex ministro della Difesa, è arrivato ieri nella capitale iraniana per colloqui con le autorità, tra le quali il presidente Masud Pezeshkian e il capo di Stato maggiore delle forze armate, Mohammad Bagheri. Argomento degli incontri sono i “vari aspetti della sicurezza globale e regionale”.
Una fonte importante del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano ha rivelato al sito d’informazione del Kuwait Al-Jarida che una delegazione di sicurezza americana, partita dalla Turchia a bordo di un aereo privato atterrato all’aeroporto di Payam, nella città di Karaj, si è recata in Iran, con la mediazione dell’Oman, per trasmettere un messaggio di “calma e avvertimento” al fine di evitare una “grande guerra pianificata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con il sostegno delle lobby sioniste negli Stati Uniti”. Il faccia faccia di due ore tra funzionari americani e iraniani avrebbe avuto luogo all’aeroporto sotto la supervisione della Guardia Rivoluzionaria, prima del ritorno degli ospiti ad Ankara. “Questa notizia non è nemmeno degna di essere respinta ed è priva di fondamento”, ha replicato il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Nasser Kanani.
Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato il centro di comando sotterraneo dell’aeronautica militare presso il quartier generale dell’esercito a Tel Aviv. Gallant ha inoltre scritto su X di aver parlato con l’omologo italiano, Guido Crosetto, aggiornandolo “sugli sviluppi della sicurezza e sulle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati”. “Abbiamo discusso della preparazione e della cooperazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) con i nostri alleati”, ha continuato Gallant, ringraziando Crosetto per la “solidarietà, leadership e ferma posizione riguardo alla questione iraniana”.
Torna alle notizie in home