Attualità

IN GIUSTIZIA – L’addio sgraziato di Biden e l’internazionale conservatrice

di Francesco Da Riva Grechi -


Si è già letto su questa testata del boomerang per il partito democratico americano costituito dall’atto di clemenza firmato dal Presidente uscente Joe Biden a favore del figlio Hunter, già condannato per possesso illegale di un’arma e soprattutto per gravissimi reati fiscali. Le truppe “giustizialiste” della sinistra sono sempre più costrette al silenzio ma in questo caso dovrebbero solo correre a nascondersi. Il fatto che una democrazia come quella americana sia sprofondata verso una deriva dell’uso politico della giustizia da far invidia ad una procura di casa nostra induce a collocare il rapporto tra destre e sinistre in tutto il mondo occidentale in una prospettiva comune assolutamente nuova. Da un lato, il dilagare del consenso liberamente espresso in tutte le democrazie verso forze conservatrici guidate da leaders come Giorgia Meloni o Donald Trump, dall’altro lato, il continuo cavillare mesto e piagnucoloso di forze progressiste senza progresso che non fanno altro che piegare ad un uso personalistico, familistico e senz’altro politico, l’attività di strutture e poteri (come quello del Presidente americano) nati per tutt’altri obiettivi e finalità. Se la grazia concessa al figlio da parte di Joe Biden spiega come un politico di sinistra considera l’esercizio del potere giudiziario, senz’altro suo di proprietà privata, essendo lui “di sinistra” e al di sopra di qualsiasi giudizio morale o sindacato di legittimità, nessuno può ancora spiegare quanto costa a tutto il mondo occidentale questa missione di bloccare qualsiasi forma di iniziativa e libertà con decreti sentenze ed ordinanze, che sono sempre e solo a vantaggio di parassiti, oziosi, odiosi privilegi e privilegiati. Chi scrive ritiene che il modello di questa sinistra sia quello giacobino nato in Europa ed esportato oltreoceano laddove la sinistra espressa dal partito democratico ha evidentemente finito gli argomenti di carattere politico come da noi. Poichè questa tendenza è in larghissimo aumento come spiegato dalle innumerevoli Corti e Tribunali anche internazionali che ordinano arresti e catture di tutto quello che non è amato dai partiti di sinistra è inevitabile constatare come, dall’altra parte, si stia affermando una straordinaria unità di intenti e di obiettivi fondati sulla legittimità dell’investitura popolare e sul suffragio universale: una sorta di internazionale conservatrice, guidata proprio da Giorgia Meloni e Donald Trump.
E non deve essere considerata una minaccia, da nessuno e per nessuno, si tratta infatti dell’unica forma di aspirazione alla libertà e alla felicità che accomuna tutti quelli che non vogliono vivere nello spirito del tempo della giustizia piegata a fini personali di esponenti della sinistra e delle sinistre ovunque abbiano perso o abbiamo truccato le carte e non vogliano essere processati neanche se scoperti e colti con le mani nel sacco. Trattandosi di un’onda conservatrice investe ovunque anzitutto il ceto medio e popolare, non le élites, che la libertà se la sono già comprata, né le burocrazie di tutti i tipi, che la libertà si preoccupano solo di comprimerla agli altri. Ed il moto iniziale è sempre ed ovunque la ribellione contro tutte le sentenze e i processi che suonano sempre come condanne solo per l’inutile spendita di tempo e denaro che comportano.


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