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Imprese sfiduciate, le costruzioni sperano nel Pnrr

Imprese con poca aspettativa di crescita, la speranza per il settore delle costruzioni rimane il Pnrr. Secondo l’indagine Bankitalia condotta tra il 20 novembre e il 12 dicembre scorso presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi non finanziari con almeno 50 addetti, nel quarto trimestre dell’anno i giudizi sulla situazione economica generale sono peggiorati. Il termometro segna una domanda che si è indebolita, in particolare quella proveniente dall’estero e quella rivolta al comparto dei servizi. Le prospettive a breve termine sono complessivamente sfavorevoli: vi incidono l’incertezza economico-politica e, in misura più contenuta, i timori sull’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche e, specialmente tra le imprese esportatrici, sulle politiche circa gli scambi commerciali internazionali.

Le imprese immaginano un’espansione degli investimenti nella prima metà del 2025, nonostante continuino a ritenere sfavorevoli le condizioni per investire perché le condizioni di accesso al credito appaiono invariate con una liquidità considerata ancora soddisfacente. E la maggior parte delle imprese prevede di mantenere per questo invariata la propria forza lavoro.

Considerazioni che erano già divenute nel complesso lievemente negative in estate e che nello scorcio di fine 2024 si sono ulteriormente indebolite. Tra le imprese dell’industria in senso stretto, le indicazioni di una riduzione delle vendite si confermano prevalenti rispetto a quelle di crescita, come già segnalato dalla precedente indagine.

Per il primo trimestre del 2025, poco meno della metà delle aziende dell’industria in senso stretto e delle costruzioni si attende che le vendite rimangano sostanzialmente stabili. La quota di chi prevede un’espansione è di circa il 30% nell’industria e nei servizi, salendo al 43% nelle costruzioni, dove oltre la metà delle imprese prevede di beneficiare nel 2025 dei provvedimenti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.