Politica

Il viaggio studio a Roma di Starmer: “Immigrazione, pronti a collaborare con Meloni”

di Cristiana Flaminio -

Italian Prime Minister Giorgia Meloni (L) and British Prime Minister Keir Starmer during their meeting at Villa Doria Pamphilj in Rome, Italy, 16 September 2024. The two leaders' talks are expected to focus on tackling irregular migration. ANSA/FABIO FRUSTACI


C’è chi viaggia per piacere e chi, invece, lo fa per studio: Keir Starmer senza far giri di parole ammette le ragioni della sua visita in Italia: studiare, da vicino, il modello tricolore anti-sbarchi contro l’immigrazione illegale. In conferenza stampa, dopo aver incontrato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e la premier Giorgia Meloni a villa Doria Pamphilj a Roma, Starmer ammette: “Qui ci sono state delle riduzioni (si riferisce agli sbarchi di migranti irregolari, ndr) piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come sia accaduto”. Già, perché la Gran Bretagna ha un problema, e pure grosso, con le carrette del mare e i viaggi della speranza nel canale della Manica. Un dramma annoso, che anni fa aveva trasformato in una tendopoli a cielo aperto le sponde di Francia e Inghilterra. E che i conservatori di Rishi Sunak ritenevano possibile combattere con la durezza di un piano di trasferimento coatto in Ruanda. Un’opzione immediatamente bocciata dal laburista Starmer che ha provveduto subito a cancellare il progetto. Ma gli è rimasto il problema. Così, per tentare di risolverlo, ha deciso di viaggiare verso la frontiera europea più esposta al fenomeno: quella dell’Italia. “Sembra – ha dichiarato il premier britannico riferendosi ai numeri importanti colti dal Viminale e dal governo sul contrasto alle rotte dell’immigrazione irregolare – che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei Paesi da cui provengono le persone”. Si riferisce, Starmer, agli accordi intessuti, nei mesi scorsi, dal governo Meloni coi governi di partenza e di provenienza, a cominciare da quelli del Nordafrica. “Credo da tempo – ha riferito il politico inglese -che prevenire e fermare i migranti nei Paesi di partenza sia uno dei modi migliori per affrontare questo particolare problema”. Pertanto ha aggiunto: “Sono molto interessato a conoscere come si sia svolto questo lavoro a monte, esaminando ovviamente altri schemi, ma abbiamo già un intento comune di lavorare insieme su questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini”.

Il messaggio di Starmer è chiaro. Non solo ai trafficanti ma, a quanto pare, anche alla sinistra europea, in particolare quella italiana, che aveva scatenato una crociata contro il piano anti-immigrazione del governo Meloni e proprio a distanza di qualche giorno dalla richiesta di condanna a sei anni per l’ex ministro Salvini sul caso Open Arms: “Abbiamo già un intento comune di lavorare insieme contro questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini. Ritengo che impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare il problema”. Già prima di vedere Meloni, con cui Starmer si è detto pronto fin da subito a collaborare sul fronte del contrasto all’immigrazione, il governo laburista aveva fatto sapere in una nota che è sua intenzione quella di “affrontare le bande di trafficanti che commerciano oltre frontiera le vite di uomini, donne e bambini”. Un cambio di paradigma totale che fa il paio con ciò che sta accadendo in Germania. La domanda, politica, adesso è un’altra: cambierà l’approccio anche dell’opposizione dem?


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