Economia

Immatricolazioni, buio fitto: e ora trema anche il Pil

di Cristiana Flaminio -


Nel buio delle immatricolazioni, si spegne la luce di Stellantis e il rischio è che adesso freni pure il Pil dell’Italia. La tempesta perfetta, se volete, si sta per abbattere sul nostro Paese. Mentre l’Acea inchioda il colosso italofrancese a perdite a doppia cifra nello scenario già tragico dell’automotive, il Centro studi di Confindustria lima le prospettive per il prodotto interno lordo. A settembre, le perdite nelle vendite sono state importanti: -6,1% in Europa, percentuale che si accorcia al -4,2% se si conta anche l’Uk dove le immatricolazioni sono salite del 10% grazie agli impulsi al mercato. Nell’area Ue, tranne la Spagna dove gli sforzi dei concessionari portano a un aumento delle vendite, peggio di tutti fa la Francia che perde l’11,1% delle immatricolazioni, seguita dall’Italia (a quota -10,7%). Malissimo anche la Germania dove il mercato ha registrato un crollo del 7%. Tra le aziende, Stellantis è la peggiore: -27,1% a 120.582 unità, con una quota del 14,9%, in calo di oltre 4 punti, mentre nei nove mesi la flessione è stata del -5,9%, con una quota del 17,2%. Flop trainato dal quasi dimezzamento di Citroen e Fiat (rispettivamente -46% e -45,1%). Confindustria è scettica sul futuro del Pil e non crede all’aumento da un intero punto percentuale né per il 2024 (le stime passano a un più modesto +0,8%) né per l’anno successivo (+0,9% se tutto va bene).  Il collegamento tra la crisi delle immatricolazioni e il freno al Pil non è così peregrino. L’altro giorno, l’allarme era arrivato da Assolombarda: se continua così, solo in Italia, a rischio ci sono 40mila posti di lavoro.


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