Ambiente

Ilva, il futuro azero o a zero?

di Angelo Vitale -


Quale futuro per l’Ilva di Taranto? C’è chi si spinge a dire che non dovremo chiamarla più “ex” ma “post”. Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati, esulta per “il decreto con cui lo Stato mette 400 milioni per garantire la continuità produttiva dell’azienda, traghettandola verso la soluzione definitiva, la vendita a primari player internazionali”. Ma quali sono? Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dato il via libera ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di Ilva per una negoziazione con la cordata azera guidata da Baku Steel Company e Azerbaijan Business Development Fund. Storcono il muso i sindacati, mentre a Potenza parte il processo bis sull’inchiesta Ambiente svenduto sull’inquinamento e vi si svolgeranno altri due processi trasferiti da Taranto, uno per il tombamento di rifiuti speciali e l’altro per reati in materia tributaria. L’offerta prevede un investimento totale di un miliardo, di cui 600 milioni per gli impianti e 500 milioni per valorizzare il magazzino, oltre a promessi futuri investimenti per 4 miliardi. I commissari hanno assicurato “un’attenta e approfondita analisi” valutando “solidità finanziaria e sostenibilità industriale”.

Ma l’Azerbaigian, peraltro uno Stato non proprio democratico, ha prodotto nel 2024 solo 350mila tonnellate di acciaio, l’Ilva 2 milioni e il piano industriale ne prevede 6 entro il 2026. Ce la farà la cordata azera a sostenere questa produzione? O l’orizzonte di questa iniziativa prevederà comunque un nuovo intervento pubblico per sostenerla? E’ sarcastico Alessandro Marescotti, di Peacelink Taranto: “Io sono molto pessimista. Questa azienda dovrà fare i conti con pesanti passività, i lavoratori pagheranno il prezzo di un’operazione che non ha futuro in un mercato in grandissima difficoltà e soprattutto gli impianti sono attualmente sotto sequestro. L’accordo tra il governo e questa nuova società riguarda essenzialmente il gas, ma questa acciaieria perde qualcosa come 700/800 milioni l’anno. Se questa nuova società riuscirà a mettere in carreggiata il bilancio, allora chi lo farà potrà ambire al premio Nobel per l’economia”. Insomma, il futuro dell’Ilva sarà azero o sta a zero?


Torna alle notizie in home