Il turnover di fine estate: a settembre il turismo è “slow”
Il turnover di fine estate: a settembre il turismo è “slow”. Viaggio in Toscana fra vendemmie e percorsi enogastronomici. E la via Francigena è la meta più ambita dagli amanti del trekking.
di ANGELA ARENA
Sebbene, tradizionalmente, la fine di agosto segni la conclusione delle vacanze estive e della stagione del turismo, quest’anno, dopo l’ultimo controesodo nel weekend da bollino rosso del 2 e 3 settembre, si è verificato un vero e proprio turnover tra quanti ritornano al lavoro e coloro che, invece, partono per le ferie, come attesta una ricerca di Coldiretti, secondo cui sono oltre 10 milioni gli italiani che hanno scelto il mese in corso per raggiungere le località di villeggiatura.
Dopo una stagione caratterizzata da clima impazzito e scontrini salati, il flusso turistico settembrino è in aumento dell’11% rispetto allo scorso anno: succesivamente ad agosto, infatti, come precisa Coldiretti, si verifica una riduzione dei listini fino al 30% per trasporti, soggiorni e svaghi.
Una destagionalizzazione, che tuttavia, non dipende solo dalle stringenti difficoltà economiche in cui versa attualmente la classe media italiana, ma che, sempre secondo le indagini della confederazione, emergerebbe da una serie di fattori tra cui anche un minor affollamento delle località di vacanza e delle strutture ricettive e la possibilità di assistere, in questo particolare periodo dell’anno, alle tradizionali attività legate ai territori.
Malgrado la calura non sembri ancora dar tregua, i colori, i sapori e i profumi inebrianti della campagna, come in un quadro di Monet raffigurante i covoni di fieno sul finire dell’estate, appaiono meravigliosamente accoglienti, in un periodo che “assomiglia all’ora più bella del giorno, sospesa com’è tra il buio e la luce”, per usare un espressione di Fabrizio Caramagna.
In particolare, l’appeal che esercita l’enoturismo regionale, ha fatto registrare in epoca pre- covid, ben 15 milioni di enoturisti e 2,65 miliardi di euro di fatturato e si prepara ad un ulteriore upgrade con tour esperenziali ed immersivi costituiti da degustazioni, visite nelle cantine e nei vigneti, rendendo gli ospiti partecipi attivamente allo stacco dei grappoli e alle fasi di pigiatura e vinificazione.
Il turismo “Slow” di settembre protagonista in Toscana
Una realtà particolarmente fervida in Toscana dove, sebbene in queste ore di allerta meteo, le vigne siano osservate speciali, lo scorso 12 luglio è stato siglato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e Associazione Nazionale Città del Vino il protocollo che fornisce le linee guida per la cosiddetta “vendemmia turistica” dando “Nuovo impulso alle economie dei territori e alla destagionalizzazione dell’enoturismo che vede la nostra regione ai vertici nazionali”, come afferma Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana.
Tuttavia, per gli amanti dello slow tourism, alla scoperta della lentezza, della natura incontaminata e delle bellezze artistiche, questa regione offre, inoltre, un itinerario davvero singolare che richiama fedeli e appassionati di trekking da tutta Europa, essendo attraversata dell’antica Via Francigena.
Nata durante la dominazione longobarda, la Via Francigena, ovvero la “strada originaria della Francia”, è uno dei più remoti e battuti percorsi di pellegrinaggio di origine medievale, costituendo, in passato, il più importante collegamento tra nord e sud Europa: dalla Cattedrale di Canterbury, in Gran Bretagna, conduceva alla eterna Roma e, successivamente, fino ai porti della Puglia, dove i pellegrini potevano poi imbarcarsi verso la Terra Santa.
Oggi vi è traccia di questo percorso strategico grazie al ritrovamento del diario di viaggio di un illustre viandante, Sigerico, nominato nel 990 Vescovo di Canterbury, il quale meticolosamente annotava tutti i punti cruciali del suo passaggio.
Un itinerario di quasi 2.000 chilometri, che dall’Inghilterra conduce alla “Città eterna” simbolo della cristianità e di cui, ben 15 tappe sono presenti nella sola regione Toscana, appassionando i visitatori attraverso un heritage artistico, culturale, naturale ed enogastronomico unico al mondo.
Dal Passo della Cisa a Pontremoli fino ad Acquapendente sono 38 i Comuni attraversati, ovvero 380 chilometri di sentieri di montagna, mulattiere di pietra, campi di frumento, strade bianche ombreggiate da cipressi e borghi suggestivi come la Val D’Orcia e Bagno Vignoni con la sua inconfondibile vasca termale in piazza.
Come avveniva in passato, questo itinerario si affronta principalmente a piedi, tuttavia è possibile esperirlo anche in bicicletta o a cavallo, ma nulla vieta di seguirlo a bordo di un camper e in totale comodità.
Un’opzione che, peraltro, sta prendendo sempre più piede tra i viaggiatori, soprattutto quelli più prudenti, perchè come recita un vecchio adagio “A Settembre chi è esperto non viaggia mai scoperto”.
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