Il tilt di Bancomat e Pos, erano “i lavori del gas”. A pioggia le minacce di denunce
È stata identificata la causa di interruzione della rete che ha causato una serie di problemi di connessione sui data center di Worldline in Italia e che ha paralizzato il sistema di Bancomat e Pos da ieri mattina: la colpa è dei “lavori del gas”, come in un banale disservizio locale di una qualsiasi città. Una situazione nella quale il Codacons scalpita e Confcommercio e Confesercenti fanno la conta dei danni: tutti minacciano azioni legali.
“I lavori di installazione delle tubature del gas da parte delle autorità locali hanno danneggiato gravemente i cavi e la rete del nostro fornitore”, così Worldline, senza spiegare dove sia successo il fatto e assicurando che “sono iniziati i lavori di ripristino da parte del nostro fornitore”.
Gli impatti “sono principalmente localizzati in Italia, con effetti anche in altri mercati”, spiega la fintech francese Worldline che nel frattempo “sta lavorando incessantemente all’individuazione di potenziali soluzioni per riattivare i servizi, in attesa del ripristino dell’infrastruttura fisica”. Worldline è rammaricata, ma intanto la bufera è partita da ieri.
Chiede una forte attività di prevenzione l’Unione per la difesa dei consumatori, per evitare in futuro episodi analoghi. valuta azioni legali il Codacons, sottolineando che sono a rischio non solo il Black Friday ma anche la più utile spesa alimentare o il rifornimento di carburante delle famiglie.
Valuta azioni legali pure la Fipe-Confcommercio e, a rimarcare l’impatto di quanto accaduto a Bancomat e Pos, ricorda che “i pagamenti digitali valgono in media circa 1,2 miliardi di euro al giorno”.
Denuncia un vero e proprio “venerdì nero” per la moneta elettronica e per i negozi di vicinato che hanno visto clienti andar via e sfumare vendite e affari, la Confesercenti. Un negozio su quattro tra gli associati Confesercenti ha segnalato criticità sull’utilizzo della moneta elettronica e la conseguente impossibilità di procedere ai pagamenti, se non in contanti. Si stimano mancate vendite per circa 100 milioni di euro e allora pure Confesercenti si riserva la possibilità di valutare azioni opportune a tutela dell’intera categoria.
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