Cultura & Spettacolo

Il Tartufo di Pizzo tra astuzi e golose, storia e territorio

di Nicola Santini -


Un alimento goloso, il gelato, simbolo dell’estate, del made in Italy e con alle spalle una lunga tradizione di successo: Il Tartufo di Pizzo.

Tra i gelati più identitari e noti del Bel Paese ce n’è uno nato nel Mezzogiorno d’Italia, in una regione bagnata da due mari in cui il buon cibo è davvero cultura. Una delizia ormai conosciuta in tutto il mondo che richiama a Pizzo, ridente località marina della provincia di Vibo Valentia, numerosissimi turisti desiderosi di gustarla. Ci riferiamo al tartufo di Pizzo, primo gelato in Europa ad aver ottenuto la prestigiosa denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta).
In questo antico borgo marinaro, ormai noto a tutti come “la città del gelato”, vive e lavora Elisa Di Iorgi, titolare assieme alla sua famiglia, di una delle gelaterie più storiche del luogo: il bar gelateria Dante, ubicato nella piazza principale della città. 36 anni, una laurea in Storia dell’Arte nel cassetto e una tenacissima determinazione a valorizzare, promuovere e diffondere una straordinaria eccellenza del mondo della gelateria italiana.

“Il tartufo”, ci spiega la giovane imprenditrice, “rappresenta la nostra storia, la nostra identità, la volontà di perpetuare una dolce tradizione che richiama qui a Pizzo golosi da ogni parte del mondo. Siamo fieri di questo gelato che somma alla qualità delle materie prime un lavoro artigianale fatto di antichi saperi di cui sono custodi i maestri gelatai della zona”. Numerosissime le varianti del tartufo classico (rigorosamente composto da gelato al cioccolato, gelato alla nocciola, cuore di fondente fuso e copertura al cacao) nate negli ultimi anni.
“Quello al pistacchio, quello al bergamotto, il siciliano con il cioccolato di Modica e il gelato alla mandorla. Quest’anno abbiamo lanciato alcune novità, tra cui un tartufo dal cuore piccante”, ci spiega la Di Iorgi.

Una famiglia, la sua, che da decenni, a partire da nonno Giorgio, ha fatto del gelato la sua dolce missione di vita. Non è un caso, infatti, che la sua gelateria, un autentico tempio del gusto, sia la più quotata e la più frequentata della zona. Un locale che vanta anche un altro importante primato e che ci raccontano con una certa fierezza: “Il tartufo di Pizzo è stato inventato proprio nel laboratorio del nostro bar”, ci svela l’imprenditrice calabrese. “Correva l’anno 1952, quando il pasticcere Giuseppe De Maria, detto Don Pippo, in occasione di un matrimonio nobiliare, avendo esaurito forme e stampi per i gelati che stava preparando per gli invitati di quell’evento, ebbe la giusta intuizione per risolvere quel problema. A volte, è proprio vero che la necessità aguzza l’ingegno. Uscì da quella situazione critica con un colpo di genio. Nell’incavo della mano sovrappose del gelato alla nocciola al gelato al cioccolato, mise all’interno un cuore di cioccolato fuso, avvolse il tutto in uno strato di carta alimentare, dandogli la classica forma del tartufo che oggi conosciamo. Il dolce fu messo a raffreddare e già al primo assaggio fu apprezzatissimo”.
Un successo travolgente quanto meritato e riconosciuto senza riserve, che ha trasformato il tartufo pizzitano in una straordinaria eccellenza della nostra tradizione dolciaria.


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