L’IDENTITÀ UNIVERSALE – Il significato del Padre dalla Grecia a San Giuseppe
Non potevamo non ricordare quella che viene definita la “festa del papà” che per molti di noi ancora oggi suscita emozioni e ricordi, perché come l’uomo in quanto tale chiama “Abbà “ossia “Padre”, il Signore, così facciamo noi con il nostro genitore maschio, che spesso ci ha instradato nella vita con il suo esempio e i suoi consigli. Infatti il 19 marzo è San Giuseppe, e a lui scrive Papa Leone XIII nella lettera enciclica Quamquam pluries, affidandogli la “culla della nascente Chiesa”. Tutto questo ha un significato ben preciso: la custodia e la protezione, da parte del Santo, nei confronti di Maria e Gesù e, quindi, per estensione, della Chiesa nella sua interezza. Papa Francesco lo ricorda durante la messa di inizio del suo pontificato il 19 marzo del 2013, nel giorno della solennità dello sposo della Vergine Maria: “Giuseppe è custode, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà.” Viene da sé che ad una figura così importante e carismatica – ma anche gentile e discreta – ci si possa rivolgere, soprattutto nei momenti difficili e tormentati, per un’intercessione, una protezione ed un aiuto. Basti pensare a quante volte, nella storia numerosi pontefici gli abbiano affidato particolari attenzioni. Oltre a Papa Francesco, giova ricordare, finanche, il più fulgido pensiero a lui dedicato da parte di Sua Santità Papa Benedetto XVI, a margine dell’Angelus del 19 marzo del 2006: “Penso anzitutto ai padri e alle madri di famiglia, e prego perché sappiano sempre apprezzare la bellezza di una vita semplice e laboriosa, coltivando con premura la relazione coniugale e compiendo con entusiasmo la grande e non facile missione educativa. Ai Sacerdoti, che esercitano la paternità nei confronti delle comunità ecclesiali San Giuseppe ottenga di amare la Chiesa con affetto e piena dedizione, e sostenga le persone consacrate nella loro gioiosa e fedele osservanza dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Protegga i lavoratori di tutto il mondo, perché contribuiscano con le loro varie professioni al progresso dell’intera umanità, e aiuti ogni cristiano a realizzare con fiducia e con amore la volontà di Dio, cooperando così al compimento dell’opera della salvezza”.
Come non ricordare poi San Giovanni Paolo II, nella celebrazione eucaristica nella parrocchia romana di San Giuseppe il 15 dicembre 1985, affida le famiglie al padre putativo di Gesù: Sappiate, come lui, custodire e raccogliere con amore, con fede cristiana, con premurosa attenzione la presenza santificante di Cristo. Desidero che San Giuseppe sia ricordato non solo come patrono della Chiesa, ma come protettore di ogni famiglia in questa parrocchia, e che sul suo esempio si apprezzi il valore del servizio alla volontà di Dio, il senso della fede, la premura per il rispetto e la protezione della vita.
Nel 1969, nel giorno della solennità di San Giuseppe Papa Paolo VI ricorda che lo sposo di Maria è stato dichiarato protettore della Chiesa “per la funzione ch’egli esercitò verso Cristo, durante l’infanzia e la giovinezza”. “Nessuna parola di lui – sottolinea Papa Montini – è registrata nel Vangelo; il suo linguaggio è il silenzio”. Tutta la Chiesa, nell’era moderna, grazie all’ausilio dei sommi pontefici, si è espressa per ricordare e tutelare la figura e l’importanza che San Giuseppe riveste, con la sua opera, i suoi comportamenti ed il suo esempio come matrice primaria delle virtù teologali. Importante ricordare la grandezza e la statura di tale Santo, soprattutto nei travagliati momenti attuali, qui la figura paterna necessità, oltre che di una rinnovata santità, di una più efficace tutela e riconoscimento.
Come è noto, anche nell’antica Grecia si era alla ricerca di se stessi e si affermava: chi sei tu? Sono Odisseo, figlio di Laerte; sono Achille, figlio di Peleo.
In conclusione quindi senza padre, non sappiamo chi siamo, né da dove proveniamo. Il padre non reprime il desiderio del figlio, ma lo disciplina e lo norma e, quindi, lo rende vitale.
Torna alle notizie in home