Il Santo Padre invia un messaggio ai giovani
Nel corso dell’ultimo appuntamento del suo viaggio in Asia, il Santo Padre invia un messaggio ai giovani da Singapore. Durante la sua ultima tappa asiatica, Papa Francesco ha parlato della necessità di “di una nuova generazione umana fondata sulla fraternità” indicando tre parole che devono guidare e illuminare il cammino sulla “strada dell’unità: coraggio, condivisione, discernimento”. Il dialogo interreligioso e l’impegno per la società all’insegna della fratellanza richiedono, infatti, soprattutto coraggio, ha spiegato Papa Francesco, invitando quindi i giovani a “mantenere un atteggiamento coraggioso e promuovere uno spazio in cui i giovani possano entrare e dialogare. Questo ci serve, questo vi chiedo di coltivare dentro di voi: un atteggiamento coraggioso, il coraggio di impegnarvi, il coraggio di scegliere la via dell’amicizia e del dialogo; vorrei dire: il coraggio dell’amore”. “Coraggio è una parola chiave”, ha detto ancora il Pontefice per poi passare ad approfondire il concetto di condivisione, altrettanto importante, perché “ciò che abbatte i muri e accorcia le distanze non sono tanto le parole, gli ideali e le teorie, ma anzitutto la pratica umana dell’amicizia, dell’incontro, del guardarsi occhi negli occhi”. Per riguarda invece il discernimento, il Santo Padre lo ha definito come una vera e propria “arte spirituale” che aiuta a comprendere sé stessi e a scoprire la propria vocazione. Non ha poi mancato di mettere questo concetto in relazione alla nuova sfida dell’intelligenza artificiale, sottolineando come il discernimento sia proprio “l’arte di saper distinguere: saper cogliere la verità nascosta, a volte mascherata da tante illusioni o fake news. Certamente il progresso tecnologico e l’intelligenza artificiale rappresentano una rivoluzione in tanti ambiti della vita e della società; allo stesso tempo, però, siamo chiamati a vigilare e discernere, soprattutto perché il predominio degli strumenti tecnologici non schiacci la dignità della persona umana e non generi situazioni sociali di disuguaglianza e ingiustizia”.
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