Il Regno Unito ha sospeso 30 licenze per l’export di armi a Israele
Il Regno Unito ha deciso di bloccare parte dell’export di armi e componenti militari verso Israele, in particolare circa il 10% delle licenze attive. La decisione, annunciata dal ministro degli Esteri David Lammy, arriva dopo una revisione durata due mesi, intrapresa dal nuovo governo laburista guidato da Keir Starmer.
Lammy ha comunicato che la sospensione di alcune licenze per l’esportazione di armi è motivata dal “chiaro rischio” che esse possano essere utilizzate dall’esercito israeliano in violazione del diritto umanitario internazionale. Il divieto colpisce una trentina delle circa 350 licenze totali concesse dal Regno Unito, e coinvolge principalmente componenti per velivoli militari, elicotteri, droni e altri sistemi d’arma impiegabili per colpire obiettivi terrestri.
Sebbene questa misura rappresenti un segnale politico preciso, il suo impatto sulle Forze militari israeliane sarà limitato, poiché lo Uk non è uno dei maggiori fornitori di armi per Israele. Il principale fornitore di armi ad Israele infatti sono gli Stati Uniti, seguiti subito dopo dalla Germania. A livello globale, l’Italia è il terzo maggior fornitore di armamenti allo Stato ebraico, sebbene il suo contributo sia molto inferiore rispetto agli altri due Paesi.
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