Attualità

IL QUADRATO MAGICO – Report fa bene alla Tv. Non vi piace? Cambiate

di Dino Giarrusso -


“Entro 10-15 anni al massimo la TV generalista non esisterà più, guarderemo solo roba su richiesta, con l’eccezione delle dirette sportive”, così nel lontano 1994 veniva spiegato a noi studenti il futuro della televisione. E invece siamo ancora qua. La TV è cambiata tanto, ne è cambiata la fruizione, cambiati tempi modi e stili, si è moltiplicata la concorrenza interna ed esterna (ricordate il mondo senza telefonini né computer connessi in rete?) e la TV è solo uno dei possibili veicoli di contenuti e messaggi, in un universo mediatico che di messaggi ci bombarda a tutte le ore in tutti i modi e con tutti i mezzi, peraltro permettendoci anche di trasmetterne, di messaggi, con enorme facilità. Eppure la TV è sempre lì, ed è sempre importante. Proprio la TV generalista, anzi, nonostante il calo di ascolti rispetto a trent’anni fa, è l’unica che può realmente unire un pubblico, e aggregare segmenti di pubblico. Ha ancora una grande potenza, e proprio per questa potenza fa ancora paura. Ci sono programmi morbidi, contenitori che tengono compagnia, show innocui, e quelli metton d’accordo tutti. Poi ci sono, grazie a Dio ci sono ancora e fanno buoni ascolti, quei programmi che invece mettono il dito nella piaga spesso purulenta degli affarucci e affaracci italiani: imprenditori truffaldini, partiti politici con scheletri nell’armadio, scandali che la gran parte dei media preferiscono tacere. Ed ecco che contro chi ancora fa informazione e tenta di raccontare verità nascoste, si scatena la rabbia di quei critici che prima scrivono di TV e poi ci vanno a cena insieme. Così capita che Il Foglio, Linkiesta e l’immancabile Aldo Grasso attacchino a testa bassa, ad esempio, Le iene e Report. Con disprezzo qualche anno fa parlavano proprio di “metodo iene”, ed oggi di “metodo Report”. Sono le stesse firme, sulle stesse testate. Non si vergognano ad attaccare colleghi che fanno bene il loro mestiere (e per questo vivono sotto scorta), e dalla comoda poltrona colpiscono, usando la penna come una clava. Report in più è spesso sotto attacco anche dei partiti: la sinistra, Renzi, ed oggi Fratelli d’Italia. Questo fa male al giornalismo, fa male al servizio pubblico, fa male alla politica tutta. La politica deve essere più forte della paura che può farle il giornalismo. La politica deve rispondere con i fatti, non con le minacce. Se qualcuno dice il falso è giustissimo querelare, ma finora Report ha sempre vinto le tante cause intentategli contro. In più, un programma che ha un pubblico vasto, crea affezione e dibattito. Fra i meriti della squadra di Gabanelli prima e Ranucci oggi c’è la capacità di appassionare qualche milione di italiani con inchieste importanti. Perché combatterlo? Chi non ama il genere può cambiare canale, chi si sente in difetto può cambiare comportamento. Noi cittadini che amiamo la libertà, non tiferemo mai contro chi offre contenuti, ma semmai a favore di una scelta sempre più ampia e ricca, che possa far vivere e crescere la buona vecchia TV generalista, il quadrato magico che ci accompagna ormai da 70 anni.


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