Cultura & Spettacolo

IL QUADRATO MAGICO – Del Debbio e Formigli: sfida tra due mondi?

di Dino Giarrusso -


Paolo del Debbio è un uomo alto, che ama muoversi lentamente, che predilige non urlare, non esagerare, non andare sopra le righe. Ha stupito un po’ tutti, dunque, lo sfogo del conduttore toscano contro Giannini e Bottura perché non è appunto nel suo stile: segno che lo snobismo sprezzante di una parte dei giornalisti italiani lo ha veramente sfiancato, lasciandogli mettere da parte l’usuale aplomb. Corrado Formigli invece è più sanguigno, partecipa e tifa senza nasconderlo, si arrabbia, alza la voce, accende duelli a volte muscolari con gli ospiti (da inviato ne accese uno epico con La Russa, come tutti ricorderete dove fu l’onorevole a perder le staffe), e pure nella scelta del parterre persegue una sua visione, benché cerchi di equilibrare il programma per quanto possibile. Del Debbio e Formigli Si sfidano il giovedì sera in prima serata, conducendo “Diritto & Rovescio” e “Piazzapulita”. Di norma vince Del Debbio, ma di “corto muso”, come amava dire Max Allegri a proposito della sua Juve, regina degli 1-0. La sfida fra i due, però, non riguarda soltanto il giovedì sera, l’offerta al pubblico, la gara dello share e dell’ascolto numerico. Il confronto Del Debbio-Formigli infatti è l’emblema della battaglia fra Rete4 e La7, canali entrambi dedicati in buona parte all’informazione, ma con una intonazione di fondo che guarda nel caso di Rete4 al centrodestra, mentre su La7 al PD più che al centrosinistra. Del Debbio, stakanovista di ferro, oltre al prime time del giovedì gestisce per cinque giorni la settimana l’access, col suo 4Disera che ha un buon milione di spettatori di media, e che nel weeekend viene sostituito dal duo Barra-Poletti. Poi in prime ci sono Porro, Berlinguer, Giordano e Brindisi, lasciando al solo Nuzzi con Quarto Grado una serata non dedicata al talk politico di attualità. La7 risponde in access con Lilli Gruber e il suo 8 e mezzo, che trionfa negli ascolti, e poi in prime con Floris, Gramellini, col politico/non politico Propaganda live, con Cazzullo e Augias che talk politici non sono. Ma in più la rete di Cairo ha una mattinata “all talk” che prosegue fino al primo pomeriggio: Omnibus, Coffee break, L’aria che tira, Tagadà, senza contare la programmazione stagionale di In onda e le maratone di Mentana. Insomma questi due canali sono speculari e analizzarne la programmazione e i contenuti interni, rivela molto non solo delle rispettive scelte editoriali, ma anche della situazione politica italiana, del posizionamento di certe aree d’influenza, di ambienti e salotti che in Italia continuano a contare al di là di quanto rispecchino realmente il sentire dei cittadini. Per esempio è notevole che fra Rete4 e La7 sia quest’ultima la più antigrillina, la più feroce non solo contro il M5S ma contro Giuseppe Conte. Eppure nel gioco degli ospiti e degli agenti, forte è la presenza della stampa filocontiana: Travaglio, Scanzi, Padellaro, Gomez, come a voler riequilibrare. Ma quando Gruber, Bianchi, Panella, Formigli o Floris si fanno sfuggire una smorfia o un giudizio su Conte (o Raggi, o tutto il cucuzzaro), capisci bene come il campo largo sia solo un’ipotesi, e la realtà sia altrove. Molto altrove.


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