Attualità

IL PUNTO DI VISTA – Da una parte l’antisemitismo, dall’altra le ragionidi Israele

di Carlo Giovanardi -


Vogliamo dire la verità? Le idee di Hitler sulla “soluzione finale” per gli ebrei sono tornate di moda ovunque ed in particolare in Europa, come dimostrato dagli orribili e ripugnanti episodi di antisemitismo accaduti recentemente in Olanda. In tutto il mondo si condanna infatti una presunta intransigenza di Israele nel combattere Hamas e gli Hezbollah omettendo di ricordare che il 7 ottobre dell’anno scorso 1.500 uomini, donne e bambini, hanno fatto la stessa fine di sei milioni di ebrei eliminati nelle camere a gas durante la seconda guerra mondiale. Soltanto 1.500 perché i terroristi non sono riusciti di fatto ad ucciderne e torturarne di più, in ossequio ad un programma, ufficializzato dall’Iran, che prevede la cancellazione di Israele “dal fiume al mare” e degli ebrei israeliani dalla faccia della terra. Mentre scrivo sulla popolazione israeliana continuano a piovere missili e soltanto una propaganda di tipo nazista può paragonare l’aggressione continua ad Israele con il comportamento degli israeliani a Gaza, che cercano di colpire i terroristi limitando il più possibile le perdite per la popolazione civile (a meno che non si vogliano prendere per buone le cifre assurde sparate dalla propaganda di Hamas). Ma parliamoci chiaro, nella seconda guerra mondiale sotto i bombardamenti degli Alleati persero la vita in Germania più di due milioni di civili tedeschi, in Giappone 700 mila ( anche a causa delle due bombe atomiche ), in Italia 150 mila ( 400 nella mia Modena), ma la Resistenza prima e la Repubblica Italiana poi la colpa non l’hanno attribuita a chi veniva a liberarci dal nazifascismo ma a chi si macchiava di orribili delitti come per esempio le stragi di civili a Marzabotto e Sant’ Anna di Stazzema . E mi sembra storicamente accertato che questi tre paesi un tempo fascisti, nazisti ed imperialisti si siano trasformati dopo la seconda guerra mondiale in solide e operose democrazie. E mentre in tutta Italia si ripetono i sit-in a favore di Hamas, abbiamo sentito il dovere di testimoniare pubblicamente la solidarietà agli aggrediti con l’obiettivo di arrivare finalmente ad una pacifica convivenza in Terra Santa tra ebrei, mussulmani e cristiani.


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