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Il mistero di San Pietro svelato dall’Ai e pronto per il Giubileo: il racconto del cardinal Gambetti

di Dave Hill Cirio -


Presentato in Vaticano il progetto “La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience/Esperienza abilitata dall’AI” realizzato da Microsoft e dalla Fabbrica di San Pietro in collaborazione con la Fondazione “Fratelli tutti” e la “Missione digitale della Basilica in uscita”.

Al cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fabbrica di San Pietro il compito di illustrare l’iniziativa. “La Basilica di San Pietro è come il cielo stellato in una notte d’estate – ha detto -: resti incantato dal suo splendore, dalla sua munificenza. Rischia però di essere un muto testimone della “infinita bellezza” se l’intelligenza non si arricchisce di conoscenza e l’aspirazione del cuore non è nutrita da un’esperienza spirituale”.

“Occorrono un astrolabio, un cannocchiale e un telescopio per conoscere le stelle – ha spiegato -. E ci vuole una navicella spaziale per penetrare il cielo stellato, un’esperienza che può cambiarti le prospettive. Il direttore della Nasa, Bill Nelson, nel 1986 poté guardare il mondo dal finestrino dello Space Shuttle. Recentemente, ci ha detto: I didn’t see racial divisions, I didn’t see religious divisions, I didn’t see political divisions. I saw this beautiful Earth, where we are all citizens of the planet earth (Non ho visto divisioni razziali, non ho visto divisioni religiose, non ho visto divisioni politiche. Ho visto questa bellissima Terra, dove siamo tutti cittadini del pianeta terra)”.

“Per questo – ha raccontato – , tre anni fa la Fabbrica di San Pietro ha iniziato a pensare a un “osservatorio astronomico” e a una “navicella spaziale” per la Basilica. Perciò scegliemmo la tecnologia informatica come opportunità di sviluppo della missione. E oggi siamo giunti a definire un piano coordinato di servizi e di attività di comunicazione per una “Basilica in uscita”.

Così, è stato strutturato un sistema informativo della Fabbrica, è stata avviata la messa a servizio degli Uffici con un Enterprise Resource Planning, è partito il processo di informatizzazione della gestione documentale, archivistica e delle risorse umane, dando via anche al primo step del Building Information Modeling della Basilica.

Poi, sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro e sono stati resi maggiormente comprensibili – tramite i linguaggi multimediali, l’impiego dell’Intelligenza Artificiale e la proposta di corsi di formazione – i significati custoditi dal complesso monumentale.

“Lo sforzo – ha aggiunto – è quello di decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo. Ciò che la Chiesa fa questo da sempre, cercando di comunicare la propria fede nel divino attraverso i linguaggi del tempo e del contesto culturale di appartenenza”.

Oggi, la presentazione del nuovo portale web della Basilica – realizzato grazie alla collaborazione di Assist Group – e la Basilica di San Pietro portata nello spazio virtuale attraverso un connubio di tecnologia e umanesimo.

“Le due creazioni, il portale istituzionale e la Basilica virtuale – ha proseguito – , sono l’una l’occhiello e l’altra il fiore all’occhiello della “missione digitale” della Fabbrica di San Pietro. Il portale della Basilica è un vero e proprio ecosistema in cui confluiscono una piattaforma integrata ad architettura aperta e scalabile, Mobile First, alla quale chiunque può accedere. Nella metafora del cielo stellato, il portale rappresenta l’osservatorio astronomico. Vi troverete innanzitutto l’astrolabio capace di indicare in tempo reale la situazione dei flussi, suggerire percorsi di visita, ispirare il cammino spirituale attraverso la proposta di itinerari specifici e di favorire la scelta di visite in orari e giorni favorevoli. Una sorta di mappa per l’orientamento, con una piattaforma di prenotazione degli accessi, una app per servizi e audioguide digitali. Poi, al visitatore viene offerto l’utilizzo di un cannocchiale per avvicinarsi alla vita della Basilica: informazioni e notizie, documentazione e narrazioni, video e audio online. Il cannocchiale mostrerà contenuti storico-artisitici e spirituali, utilizzerà l’IA per approfondimenti, potrà zoomare sull’archivio storico, aprire dei “medaglioni” sulle news, rendere accessibile la nuova Rivista “Piazza san Pietro”. Ultimo, come un fiore all’occhiello, a disposizione un telescopio. Proporrà la vista della Basilica in 3D in fotogrammetria, alcuni itinerari immersivi, un programma educativo modulato sul modello Minecraft, lo streaming delle celebrazioni, i podcast con meditazioni. Lo scopo del telescopio, che con Brad Smith (vice chair and president Microsoft, ndr) abbiamo condiviso davanti alla Pietà di Michelangelo due anni fa, è lo svelamento dell’ispirazione sottesa alla bellezza, la quale, secondo Von Balthasar, è deputata a “incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e del loro indissolubile rapporto”.

L’ecosistema digitale, fruibile dal primo dicembre, è un contenitore che mette a sistema le tecnologie, razionalizza e semplifica le attività, e “può aiutare ciascun pellegrino a “vivere” la Basilica nella sua essenza spirituale”.

“Se le persone entrando in qualche modo in Basilica avranno intuito il mistero che l’ha ispirata e che la irradia – ha concluso -, la nostra missione si sarà compiuta”.


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