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Il marchio dorato-rosa specchiato è di Bottega: inammissibile il ricorso in Cassazione

di Redazione -


E’ stato ritenuto inammissibile dalla Cassazione il ricorso presentato da un concorrente nei confronti del prestigioso marchio vinicolo Bottega, accusato i contraffazione dei marchi dorati e rosa specchiati.

La Suprema corte ha infatti condannato la controparte al rimborso spese e al pagamento come sanzione del doppio del contributo unificato. A renderlo noto è l’agenzia di comunicazione di Klaus Davi che segue i marchi della prestigiosa azienda vinicola.

La Suprema Corte ha pertanto confermato che i marchi di Bottega, caratterizzati dal colore oro e rosa specchiato delle bottiglie, “sono validi” e che “le differenze dei
prodotti concorrenti se lievi sono tali da non escludere la confondibilità”.

La Corte di Cassazione non ha accolto la richiesta di terzi di accertare l’assenza di contraffazione e ha confermato le ragioni della cantina Bottega Spa di Godega Sant’Urbano (Treviso), confermando che i marchi rappresentati dalle bottiglie Bottega Gold e Bottega Rose Gold, oltre che validi, sono caratterizzati dal colore specchiato che prevale su altri elementi minori ed il cui utilizzo può aprire le porte anche all’accertamento del reato di contraffazione secondo la legge penale.

La sentenza ha quindi preso atto della distintività dei marchi, espressa dalla diffusione del brand Bottega su scala mondiale al punto che la cosiddetta specchiatura dei colori oro e rosa sono diventati l’emblema dei marchi della cantina trevigiana. “Voglio ricordare – ha detto il presidente Sandro Bottega – che le bottiglie con colori specchiati sono state ideate nel 2001, a conferma di una carriera lunga e articolata con 400 premi nazionali ed internazionali in cui ha sempre dimostrato massima originalità ed estrema innovazione, caratteristiche imprenditoriali. La validità dei marchi registrati nel corso degli anni è stata riconosciuta in Italia e in Europa da diversi organi competenti.


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