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Il grido di Bergoglio nel decennale della visita a Lampedusa: “La morte di innocenti non può lasciarci indifferenti”

di Redazione -


di CLAUDIA MARI

Era l’8 luglio 2013 quando Papa Francesco raggiunge l’isola siciliana di Lampedusa per il primo viaggio del suo pontificato. Una visita che dieci anni fa, fu fortemente voluta e che vide dei toccanti momenti, come quelli degli incontri con alcuni profughi e la Messa nella località di Salina. Nella ricorrenza del decennale da quella visita, il pontefice ha nuovamente lanciato un messaggio in merito alla tematica della migrazione e lo ha fatto con una lettera indirizzata all’Arcivescovo di Agrigento Monsignor Alessandro Damiano.

“In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti”, denuncia il papa nella lettera. “La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere e compatire l’altro”, sottolinea. Tra le righe Bergoglio ricorda la visita di dieci anni prima, che ha compiuto per “manifestare il mio sostegno e la paterna vicinanza a chi dopo penose peripezie, in balìa del mare, è approdato sulle vostre coste” ricordando il naufragio di un gommone avvenuto vicino a quelle coste. “Il consumarsi di sciagure così disumane deve assolutamente scuotere le coscienze; Dio ancora ci chiede: ‘Adamo dove sei? Dov’è il tuo fratello?’ Vogliamo perseverare nell’errore, pretendere di metterci al posto del Creatore, dominare per tutelare i propri interessi, rompere l’armonia costitutiva tra Lui e noi? Bisogna cambiare atteggiamento; il fratello che bussa alla porta è degno di amore, di accoglienza e di ogni premura. È un fratello che come me è stato posto sulla terra per godere di ciò che vi esiste e condividerlo in comunione”.

Anche a Lampedusa, per le celebrazioni dei dieci anni dalla visita del Papa e in occasione della Giornata del mare – che viene celebrata ogni anno la seconda domenica di luglio – l’Apostolato del mare e la Fondazione Migrantes hanno promosso una serie di eventi nell’isola siciliana che proseguiranno fino ad oggi. “Vogliamo ricordare l’appello del Papa ad accogliere la vita umana e a promuovere una cultura del mare come opportunità di lavoro, di incontro, di reciprocità”, spiega in un comunicato don Bruno Bignami, direttore dell’Apostolato del mare della Conferenza Episcopale italiana, “Il Mediterraneo, da cimitero, si trasformi in terra di mezzo, spazio conviviale delle differenze”.


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