Attualità

Il giallo di Milano: ucciso da un ladro il domestico di un manager israeliano

di Angelo Vitale -

La sinagoga di Milano


Forte riserbo e una vena di mistero a Milano dopo il delitto avvenuto nel giorno di Pasqua: Angelito Acob Manansala, un domestico filippino di 61 anni, è stato strangolato il 20 aprile durante un furto in abitazione nella via Randaccio del capoluogo lombardo. Il presunto assassino, Dawda Bandeh, un 28enne gambiano già noto alle forze dell’ordine, avrebbe aggredito la vittima dopo essere entrato illegalmente nell’appartamento. La dinamica che per ora emerge da una prima ricostruzione suggerisce che Bandeh abbia approfittato di un momento di assenza del domestico, uscito per una passeggiata con il cane, per introdursi nella casa e poi affrontarlo al suo rientro. Il decesso sarebbe avvenuto nella tarda mattinata di Pasqua, ma il corpo è stato scoperto solo nel pomeriggio.

Manansala era un cittadino filippino impiegato come domestico presso una famiglia israeliana, lavorava in una villetta liberty nella zona dell’Arco della Pace. La sua compagna ha rivelato poi agli investigatori che i due avrebbero dovuto sposarsi entro sei mesi.

Se la dinamica pare acclarata – il proprietario ha scoperto il fatto rientrato da una settimana di ferie con la figlia, ha bloccato il ladro chiudendo la porta e chiamando la polizia dopo essere rientrato da una settimana di ferie trascorsa, con la figlia – rimane riservata proprio la figura dell’israeliano, conosciuto all’interno della comunità ebraica milanese e legato a un’istituzione che raccoglie fondi internazionali per il suo Paese.

Sebbene i dettagli specifici sulla sua posizione non siano stati pubblicamente resi noti, il contesto suggerisce un suo coinvolgimento attivo nelle attività finanziarie e organizzative della comunità.

La Comunità ebraica di Milano, che conta oltre 7mila membri, è strutturata attorno a istituzioni storiche come la Sinagoga di via Guastalla e organizzazioni moderne come il Centro Beth Shlomo, con un forte focus sulla preservazione culturale e l’assistenza. Figure di spicco nella comunità, come l’ex presidente Roberto Jarach, hanno storicamente bilanciato la gestione economica e i valori identitari. Un approccio che potrebbe riflettersi nel ruolo del proprietario, data la sua associazione a un’organizzazione internazionale collegata ai canali di finanziamento di Israele.


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rso riavvolge il nastro e racconta: "Ero al massimo e i miei locali non avevano competitor, organizzavo feste ed eventi nei più prestigiosi Hotel Boscolo, Principe di Savoia”nel periodo estivo ero entrato nello staff del Billionaire; arrivato a quel punto anche se molto giovane ho deciso di fare qualcosa per la mia città, sono sempre stato attratto dalla politica, stimolato dai consensi che raccoglievo e dai miei risultati mi candido al consiglio di zona e ottengo numerose preferenze".
22 Apr 2025