Turismo

Il gemellaggio, Sciacca – Salvador. Terre lontane, culture vicine

di Redazione -


di FRANCESCA GALLO
Geograficamente, Sciacca e Salvador, sono due realtà lontane: la prima, posta a sud della costa siciliana, lungo il litorale Agrigentino, col suo affaccio sul Mar Mediterraneo, l’altra, Salvador, capitale dello Stato di Bahia in Brasile, sulle coste dell’Oceano Atlantico. Due città marinare di terre lontane, eppure tanto vicine, unite in un rapporto di interscambio e promozione del territorio che trae linfa dalla cultura e dalle tradizioni locali. Un legame suggellato dal gemellaggio promosso e coordinato da Turi Dimino, saccense di origini che da anni vive e opera in Brasile, dove collabora con l’Università Pubblica di Salvador Bahia. Dopo anni di intenso lavoro e contatti con ambasciate, sindaci e fondazioni culturali brasiliane, l’atto di gemellaggio tra le due città si concretizza il 27 luglio 2001, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra le due amministrazioni comunali, il sostegno dell’Ambasciata del Brasile in Roma, del Parlamento Italiano e Senato della Repubblica, del Governo della Regione Sicilia, della Fondazione Culturale di Salvador Bahia, Gregorio de Mattos e dell’Agenzia per il Turismo brasiliana Entursa.
Ad apporre la firma sull’atto l’allora sindaco di Sciacca, Ignazio Cucchiara e il delegato del sindaco della città brasiliana, l’assessore alla cultura Diarlen Matos Mendoza, con cui si dava avvio al progetto di gemellaggio tra l’Italia, Sicilia-Sciacca e Salvador Bahia, sancendo un momento storico che gettava le basi per ulteriori scambi socio-culturali e commerciali. Due città marinare, dove la pesca, l’agricoltura, l’artigianato, il turismo, sono le risorse portanti dell’economia locale. Due territori che in comune hanno diversi usi e tradizioni e una devozione particolare verso il divino. Affinità legano i due eventi principali di grande richiamo popolare: il rito religioso legato alla Madonna, celebrato il 2 di febbraio, a Sciacca come a Salvador. La Jemanjà di Salvador Bahia, Dea del mare e madre di tutti gli Dei, come la Madonna del Soccorso di Sciacca, patrona della città e protettrice dei marinai. In occasione dei due festeggiamenti, in entrambe le città, si svolgono riti religiosi in chiesa e processioni tipiche, tra folklore, ritmi e usi locali. Da centinaia di anni, il 2 febbraio, i simulacri delle due divinità vengono condotti in processione sulle spalle dei marinai, nel centro storico di Sciacca come nel quartiere di Rio Vermelho di Salvador. Manifestazioni religiose, a cui, in Brasile, si aggiungono anche riti profani, come quello delle offerte di fiori, ceri e profumi e altri oggetti, posti in cesti e affidati alle onde del mare, come dono alla Dea Jemanjà. Un altro evento popolare che lega la città siciliana di Sciacca a quella di Salvador è il Carnevale, particolarmente sentito e festeggiato da entrambe le popolazioni, con sfilate e cortei mascherati in strada, tra migliaia di persone che, ininterrottamente, per quasi una settimana vengono letteralmente rapiti dalla festa.
“Sciacca e Salvador Bahia hanno molto in comune, le spiagge, i marinai, l’amore per la cultura, la gioia di vivere, la musica, la danza, il carnevale e le feste religiose. Ma il gemellaggio fra le due città va oltre la semplice identità culturale popolare” – afferma il promotore del progetto, Turi Dimino – che sin dal 1993, anno del suo primo viaggio in Brasile, coltiva questo sogno, avviando d’allora, una frenetica attività di pubbliche relazioni e contatti, anche con grandi difficoltà, propedeutica ad attivare l’iter burocratico che nel 2001 permise di concretizzare il gemellaggio tra le due città.
“Dopo Sciacca, la mia seconda patria è Salvador Bahia, un luogo che mi accoglie e mi abbraccia. Un luogo dove mi sento protetto e dove torno spesso” – dichiara con un filo di emozione Turi Dimino. La sua è la storia di un rapporto di amore con una terra lontana e vicina allo stesso tempo. Dalla Sicilia al Brasile, una scelta di vita che ha condizionato, in positivo, il vissuto di un siciliano per bene, nato e cresciuto a Sciacca, nel contesto di una famiglia di semplici ed umili origini. Una storia che Turi Dimino racconterà in un libro di prossima pubblicazione, in collaborazione con l’Università Pubblica di Salvador Bahia. “Ho sempre creduto in questo progetto di gemellaggio tra Sciacca e Salvador” – dichiara – fermamente convinto che la cultura e, soprattutto, gli scambi socio-culturali possano far da ponte fra i popoli, stimolare l’unione e costruire la pace. Il Brasile, terra che oggi accoglie circa 30 milioni di italiani, in gran parte concentrati nel Sud e nel Sud-Est del Paese; circa due mila quelli che vivono nello Stato di Bahia.
Il gemellaggio tra le due città negli anni ha permesso di avviare diversi interscambi socio-culturali e commerciali. Nel 2009 la visita ufficiale a Salvador Bahia di una delegazione della Regione Sicilia, nell’ambito del progetto “Culture vicine di terre lontane”, che ha visto tra i suoi sostenitori il console italiano dell’epoca, Giovanni Pisanu. Obiettivo, promuove, oltre alla cultura isolana, alcune tra le eccellenze tipiche del territorio, prodotti come l’olio, il vino, le arance, il pesce conservato, la ceramica. Nel 2010, in occasione del Carnevale Sciacca, la visita in città dell’assessore alla cultura di Salvador de Bahia, Carlos Soares Ribeiro, accompagnato dal presidente dell’Istituto Culturale Brasile Italia Europa. All’iniziativa hanno fatto seguito altri eventi come concerti e mostre, con la presenza di artisti, quali il noto musicista Toquinho e i pittori Pilar Domingo, Pedro Benet di Rio de Janeiro, Jucelia Oliveira, Gloria Lagoeiro e il bahiano Menelaw Sete. Pittore bahiano di fama internazionale, Menelaw Sete è riconosciuto come il Picasso brasiliano, con case d’esposizione in Spagna, Portogallo, Londra e con all’attivo diverse mostre anche negli Stati Uniti d’America. Fermo sostenitore del progetto di gemellaggio tra Sciacca e Salvador, Menelaw Sete, alla città che più volte l’ha ospitato, la prima nel 1997, ha fatto omaggio di 33 opere pittoriche, tante quanti sono gli anni di Cristo che, in un’esplosione di colori, danno vita ad una mostra permanente oggi esposta nelle sale del complesso monumentale dell’Istituto Sant’Anna di Sciacca. Nel maggio del 2023 l’artista bahiano è ritornato a Sciacca, assieme alla moglie Jacy Ramos e all’accompagnatrice Simona Ferrante, per prendere parte ad un fitto calendario di iniziative patrocinate dal Comune.
“Tornei a Sciacca non una, ma mille volte ancora” dichiara Menelaw Sete in un’intervista per L’Identità soffermandosi sul rapporto particolare che ha instaurato con la città e la gente del posto. “Sciacca è una realtà che è riuscita a sopravvivere al capitalismo dirompente, dimostrandosi terreno fertile per la cultura e la tradizione popolare e la creatività artigianale. Ho sostenuto questo progetto di gemellaggio sin dal suo sorgere – aggiunge l’artista bahiano – e credo fermamente che l’arte possa far da ‘ponte’ tra le due realtà”. “Ma l’arte cammina con le persone – dichiara Manelaw Sete – e a questo progetto bisogna dare nuova linfa con ulteriori iniziative di interscambio”. La presenza a Sciacca dell’artista Menelaw Sete in tutti questi anni è stata fondamentale per non spegnere i riflettori sul gemellaggio tra le due città, l’una siciliana, l’altra brasiliana, legate da sorprendenti similitudini. L’auspicio – dichiara il promotore del progetto Turi Dimino – è che, a distanza di 23 anni, il Comune di Sciacca che in questo lasso di tempo non è mai andato in Brasile, possa finalmente ricambiare la visita ufficiale con la città di Salvador.


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