Cultura & Spettacolo

Il fascino oltre il tempo di una Tangeri d’antan

di Nicola Santini -


Tangeri è una città sospesa nel tempo, un luogo dove l’anima del Mediterraneo si fonde con il respiro dell’Oceano Atlantico, affacciata su quel punto magico in cui l’Europa e l’Africa sembrano sfiorarsi. Qui, l’acqua blu profonda dello Stretto di Gibilterra disegna un confine liquido tra due mondi, e Tangeri, con la sua posizione privilegiata, diventa un crocevia naturale, una finestra aperta su infinite possibilità. Questo lembo di terra ha da sempre attratto sognatori, artisti, scrittori e viaggiatori, rapiti dal fascino del suo scenario unico e dalla promessa di un altrove lontano, ma al contempo vicino.

Passeggiando per le strade della medina, tra vicoli stretti e labirintici, sembra di compiere un viaggio nel passato, dove il tempo scorre lento, scandito dal richiamo dei muezzin e dal vento che soffia dolcemente dal mare. Le mura bianche e blu delle case raccontano storie antiche di scambi e incontri, mentre il porto brulica di vita, richiamando immagini di antichi mercanti che sbarcavano con merci esotiche. A Tangeri tutto si mescola: l’architettura moresca e i caffè in stile francese, il rumore dei souk e il silenzio delle terrazze che guardano lontano. È una città che non si lascia definire, che sfugge a qualsiasi categoria, e forse è proprio questo a renderla così magnetica. Un luogo con una vocazione profondamente internazionale, da sempre rifugio di chi cerca una via di fuga dall’ordinario. Negli anni ’50 e ’60, qui giunsero intellettuali e artisti alla ricerca di ispirazione, affascinati dalla sua anima libera e dal suo carattere bohémien. Nomi come Paul Bowles, Jean Genet e Tennessee Williams trovarono a Tangeri un rifugio creativo, un luogo dove perdersi e ritrovarsi, dove il confine tra realtà e sogno si dissolve. La città accoglieva tutti, e ancora oggi il suo spirito cosmopolita rimane intatto, come un segreto custodito tra le mura dei suoi palazzi e nei racconti che si intrecciano nei caffè storici.

Tra gli angoli più incantevoli di questa città sospesa tra due mondi, c’è un luogo che cattura l’essenza stessa di Tangeri: l’Hotel de charme Mimì Calpe. Incastonato come un gioiello nella città, offre un’esperienza che sembra sospesa nel tempo. L’edificio stesso, con le sue mura antiche e i giardini rigogliosi, sembra raccontare la storia di Tangeri, fatta di contrasti e di armonie. La sua architettura unisce influenze europee e moresche, proprio come la città che lo ospita, e ogni angolo di questo hotel sussurra storie di viaggiatori che qui hanno trovato un angolo di paradiso.
Qui il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza unica. Nel giardino, tra piante di agrumi e fiori profumati, si può trovare un angolo di pace, lontano dal trambusto della città, ma con il mare sempre all’orizzonte, come una promessa di libertà. Il Mimì Calpe è molto più di un semplice luogo di soggiorno: è una sintesi perfetta di tutto ciò che Tangeri rappresenta. La sua atmosfera evoca la stessa magia che avvolge la città, fatta di incontri tra culture diverse, di storie che si incrociano e di uno spirito senza tempo. È un luogo dove ci si può abbandonare alla bellezza, dove ogni momento diventa un ricordo prezioso, come le onde del mare che si infrangono sulla riva.

La magia di Tangeri si riflette nei dettagli dell’hotel, dalle antiche ceramiche alle lanterne che illuminano dolcemente le serate, creando un’atmosfera intima e avvolgente. Qui, ogni angolo sembra raccontare la storia di un’epoca passata, ma sempre viva, come un eco che risuona tra le pareti. E al contempo, il Mimì Calpe sa guardare al presente, offrendo un’ospitalità autentica, fatta di cura e di attenzione, dove ogni ospite si sente a casa, pur trovandosi lontano dal proprio quotidiano.


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