Tassi, chi si ferma è perduto: parola di falco: L’economia tedesca va a rotoli ma per il governatore della Bundesbank, Joachim Nagel, “è ancora troppo presto per pensare a una pausa” sui rialzi dei tassi di interesse. La Germania sta rischiando di franare e l’economia della locomotiva d’Europa sta frenando come mai prima d’ora. Ma la fissazione per i tassi, evidentemente, è più forte (o peggiore, fate voi) della malattia di un’economia che vivacchia. Secondo Nagel, l’inflazione al 5% è “ancora troppo alta” dal momento che l’obiettivo, fissato a tavolino, è del 2%.
Nagel, citando l’immagine più cara ai falchi della Bce (di cui è un autorevolissimo esponente), afferma a Bloomberg tv: “C’è una strada da percorrere, ma dobbiamo aspettare i dati di settembre”. Una strada che rischia, come quelle lastricate di buone intenzioni, di portarci dritti nell’inferno della recessione. Il falco Nagel, memore della necessità di alzare i tassi, però, è ottimista. Nonostante l’evidenza. Ritiene che la Germania non sia il grande malato d’Europa e che, in fondo, può ancora sostenere un’altra tappa dei bruschi rialzi del costo del denaro. “Il terzo trimestre sembra piuttosto debole, ma per il prossimo anno sono più ottimista”. La recessione? Roba per disfattisti: “Non vedo che ci sarà recessione e, come ho detto, l’adattabilità dell’economia tedesca è buona e faremo del nostro meglio lavoro”, ha spiegato Nagel.