Il duello Musk-Zuckerberg si farà, e Big Tech torna a guadagnare
Cresce l’hype per il gran duello tra Elon Musk e Mark Zuckerberg che si prendono a sberle, per ora, solo sui social di riferimento. Intanto Jeff Bezos festeggia il ritorno alla crescita in doppia cifra di Amazon e pure Apple, nonostante il rallentamento delle vendite di Iphone, si gode un piccolo ma importante aumento degli utili. L’estate dei nababbi della Silicon Valley continua tra allenamenti, ceffoni digitali e dati messi nero su bianco dai conti delle trimestrali, un uppercut alla paura di dover cedere ancora terreno dopo la bolla, ormai dissolta, della “digitalizzazione forzata” dell’epoca del Covid.
Le ultime dal fronte della sfida tra i nuovi padroni dei social. Il duello, in un ring, tra i due tycoon di X e Meta è tema che più degli altri anima il dibattito digitale. Una vera e propria saga, ormai. Combattuta a colpi di ingaggi, tra “maestri” d’eccezione e allenatori super-star delle Mma, “minacce” in diretta social, promesse e dialoghi più o meno estemporanei con i rispettivi follower sulle rispettive piattaforme. In mezzo il “vero” scontro sta nel lancio, annunciato da Meta, del social Threads che punta a svuotare l’ex Twitter, intanto divenuta X, un brand che sarebbe già stato registrato proprio da Zuckeberg nonostante il detentore del sito ufficiale sia, ormai dalla fine degli anni 90, proprio Musk. Una partita da miliardi di dollari. Che però appassionerebbe solo i patiti di finanza ed economia. Diventa virale con il guanto di sfida, vera e fisica, che l’uno ha lanciato e l’altro ha raccolto. Per (più di) un attimo, è corsa voce persino che il duello si sarebbe potuto svolgere a Roma, nell’arena del Colosseo, costringendo il ministero italiano della Cultura a scapicollarsi per smentire la fake news, più che altro il meme, che correva da una parte all’altra dell’orbe digitale.
L’ultima novità sul duello tra Elon Musk e Mark Zuckerberg sta nell’annuncio, da parte del patron di X e Tesla, che il combattimento sarà trasmesso dall’App X e che il ricavato andrà tutto in beneficenza a favore dei veterani dell’esercito degli Stati Uniti. Zuckerberg, a sua volta, s’è chiesto se non fosse il caso di scegliere “un’app più affidabile” per la trasmissione in streaming del combattimento del secolo “che possa davvero raccogliere i soldi per darli in beneficenza”. Un uppercut alla mascella. Musk, però, almeno per il momento, non accusa il colpo. E riferisce ai suoi followers che si allena coi pesi, ogni giorno, portandoli con sé al lavoro. E, inoltre, ha spiegato di ritenere il suo stile di combattimento più vicino a quello della Wwe. Che sia un tentativo di buttarla in caciara? Già, perché il wrestling a cui fa riferimento Musk non è certo uno sport nel senso tecnico del termine dal momento che si bada (molto) più allo spettacolo, alle storie di contorno, all’engagement del pubblico, che al confronto sportivo vero e proprio. Forse Musk voleva polarizzare, ancora di più, la vicenda schierando se stesso tra i baby face, cioè i “buoni” del wrestling, condannando il suo avversario a capo degli heel, i “cattivi” della lotta libera americana.
Insomma, uno spettacolo che crea hype e che ha già mandato in soffitta i veri contorni della sfida. Che è quella al primato nel mondo dei social. Una sorta di sfida al predominio del mondo, per passare dal linguaggio della Wwe a quello dei comics Marvel e Dc tanto cari alla cultura nerd da cui entrambi provengono.
Ma mentre Zuckerberg e Musk fanno della loro sfida un’opera pop, Jeff Bezos si gode il ritorno della doppia cifra nei guadagni di Amazon. Dopo il contraccolpo dovuto alla riapertura e alla caduta delle prescrizioni da Covid, che avevano letteralmente fatto schizzare verso l’alto le quotazioni dei campioni digitali, Bezos si gode una trimestrale d’oro. L’utile netto, per il secondo trimestre di quest’anno, è salito a 6,7 miliardi di dollari a fronte di ricavi schizzati a 134,4 miliardi (+11%): valori che hanno portato ogni azione a “produrre” un utile da 65 centesimi di dollaro. Gli analisti finanziari non si aspettavano risultati tanto convincenti e, anzi, le più rosee attese non andavano oltre i 35 cent ad azione. È stato particolarmente buono l’aumento delle vendite di Aws, Amazon Web Services, che è schizzato a 22,1 mld (+12%). Ottima la performance anche della pubblicità online: Amazon guadagna 10,68 miliardi e rappresenta, da sola, il 7,3% del mercato digitale mondiale. Che rimane saldamente in mano ad Alphabet, editrice di Google, e ovviamente a Mark Zuckerberg e alla sua Meta.
Segnali positivi, inoltre, arrivano anche per Apple. Che festeggia un aumento del 2% dei guadagni. Pur senza aver presentato una guidance, Cupertino registra l’8% in più di vendite di servizi mentre i ricavi dalle vendite di Iphone sono scesi a 39,67 miliardi di dollari (2%). Capitombolo per l’universo Mac (-7% di vendite) e crollo per gli Ipad (che perdono il 20%).
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