Attualità

Il De profundis di Calenda: “Campo largo? Non è il mio”

di Angelo Vitale -


Ha rotto con il centrosinistra, e con Matteo Renzi in particolare, in tutti i modi possibili, ma Carlo Calenda continua ad essere, per alcuni imperterriti strateghi di uno schieramento che possa opporsi al centrodestra e che è ancora tutto da costruire, uno degli interlocutori preferiti. Anche se ogni volta intona il De profundis. E così anche negli ultimi giorni, a partire dai commenti e dai resoconti sugli interventi dell’opposizione al Forum di Cernobbio, il leader di Azione è stato inserito tra quanti, pur avendo diverse interpretazioni sulla politica estera e sulle strategie per le necessità del rilancio economico del Paese, comunque può essere ascritto a diventare titolare di una delle tessere del futuro “campo largo” o comunque si chiami e si chiamerà l’opposizione che proverà a battere il centrodestra.

Così non è, a sentire le sue parole dette peraltro a margine del Festival de L’Unità di Milano: “Ci sono differenze programmatiche molto pronunciate su alcune cose, dall’Ucraina che per noi è una questione dirimente, alla transizione green che, così come è fatta, rischia di essere un disastro sociale e sulla questione dei bonus”.

I cronisti gli chiedevano dell’ultimo confronto con la segretaria dem Elly Schlein e lui ha risposto così: “Io non voglio entrare in una coalizione in cui non sono. Sono fatti loro, decidono loro e vedano loro. Li rispetto. E una coalizione che fa le sue scelte, non riguarda noi. Tu puoi convergere quando hai un’agenda di governo”, ma il campo largo “non ce l’ha”. Ho l’impressione che la politica italiana pensi che continuerà tutto come gli ultimi 30 anni, dove si può dire ‘stiamo insieme contro tizio e caio’, però è molto più dura di così. Io non ho mai pregiudizi, c’è una questione che riguarda come governi: non si possono prendere in giro gli elettori, quando poi non governeremo mai”.

Se non è un De profundis, ci siamo vicini. A chi lo incalzava chiedendogli se il punto sia trovare un federatore, Calenda ha risposto: “Sono sempre interessato a parlare di cose e non di persone o di campi, non mi importa niente. Dopodiché rispetto il campo largo. Esiste, c’è una coalizione e va bene così”.


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