Il ddl antipirateria è legge. Mollicone: “Anticipatori in Europa”
Il Ddl antipirateria è legge. Dopo il primo via libera della Camera, nella giornata di mercoledì è arrivato anche quello del Senato, all’unanimità. Una legge che punterà a colpire duramente lo streaming online e le piattaforme “pezzotto”, attraverso l’intervento dell’Agicom e di una piattaforma che permetterà di bloccare sul nascere la pirateria del mondo dello streaming. Una misura che andrà ad aiutare i lavoratori dell’industria culturale, “che vuole tutelare il valore della nostra industria culturale, senza andare a perdere centinaia di milioni di euro e migliaia di posti di lavoro”. A dirlo il presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, Federico Mollicone (nella foto), nonché primo firmatario del ddl.
Ddl antipirateria: Mollicone: “Passo in avanti per la tutela dell’industria culturale”
Il ddl antipirateria diventa legge. Quale segnale dà questa misura?
Dimostra che il parlamento italiano può essere anticipatore, di fatto, anche in Europa. Non solo in sede politica, ma anche molti addetti ai lavori hanno rilevato che la legge – che ha ampliato il perimetro dalla pirateria riguardante le piattaforme calcistiche fino alla filiera dell’audiovisivo – rappresenta un forte passo in avanti per la tutela dell’industria culturale, audiovisiva ed editoriale grazie a una serie di misure che andranno a contrastare il mercato illegale.
Qual è il valore di questo provvedimento?
Finalmente in Italia abbiamo una legge quadro contro la pirateria digitale, ampliata a tutto l’ambito della filiera audiovisiva quindi non solo quella del calcio, ma anche per tutte le società che gestiscono le piattaforme di film e serie tv e, per ultimo ma non meno importante, tutta la filiera dell’industria editoriale con tutte le edizioni digitali che riguardano audio-book, e-book e rassegne. Un provvedimento che vuole tutelare il valore della nostra industria culturale, ma anche combattere l’illegalità che agisce a danno della nostra filiera: un danno stimato di più un miliardo di euro e diecimila posti di lavoro a rischio. In poche settimane il Parlamento ha fatto una legge all’avanguardia e ringrazio tutti i colleghi che l’hanno sostenuta e votata.
Nella legge l’introduzione della piattaforma Agicom
Cosa cambia quindi con questa legge?
La legge prevede una la costituzione di una piattaforma da parte di Agcom con capacità, con risorse e con mezzi, per essere organismo operativo e interconnesso con le autorità di controllo. Un sistema che andrà proprio a interrompere entro 30 minuti l’atto di pirateria. Questo permetterà una dissuasione forte, perché secondo i dati forniti da Ipsos, il 50% dei pirati al momento del blocco del servizio e dell’oscuramento del sito, si rivolgono a siti legali. L’Agcom quindi avrà potere intervenire per tutelate i diritti sportivi sì, ma anche quelli delle altre piattaforme, con un regolamento stringente che con questa legge va a coprire tutti gli ambiti anche dell’audiovisivo e dell’editoriale.
Parlando di tempi, quando le misure entreranno in vigore?
La legge è stata approvata e quindi dovrebbe entrare in vigore entro le prossime settimane, con la pubblicazione a breve in Gazzetta Ufficiale. Per la piattaforma a gestione di Agcom, invece, servirà qualche mese per renderla operativa. Ma questo è uno degli aspetti della legge, che andrà sviluppato tra Agcom e la polizia postale. L’altro aspetto è quello che riguarda la parte normativa – per cui sono state anche inasprite le sanzioni – e quindi quella che andrà a interessare il lavoro delle forze dell’ordine, della guardia di finanza e quindi il controllo sulla pirateria e sui soggetti. Questa sarà subito operativa.
Quale sarà l’apporto per le società che gestiscono le piattaforme legali?
Le aziende e le società del settore saranno tutelate, senza andare a perdere centinaia di milioni di euro e migliaia di posti di lavoro. E saranno limitati tutti quei danni che la pirateria mette in atto contro gli operatori che gestiscono i diritti televisivi, ma anche per le aziende dell’audiovisivo e quelle della filiera editoriale, che nello specifico, ogni anno subisce una perdita di 280 milioni. Ringrazio tutte le associazioni di categoria, che hanno partecipato in maniera attiva e hanno seguito tutto l’iter, con una partecipazione positiva che ci ha dato grande soddisfazione. Ora, sulla scia di questa legge, auspico che la Presidenza del Consiglio lanci una campagna di sensibilizzazione per far capire, soprattutto ai più giovani, che l’uso illegale delle piattaforme è un reato.
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