Il Corpus Domini nel messaggio di Papa Francesco
A differenza di quanto stabilito inizialmente da Urbano IV il quale, nel tredicesimo secolo, prevedeva il primo giovedì dopo l’ottava di Pentecoste, di celebrare per la Chiesa universale di Cristo il “Corpus Domini”, quest’anno è tornata la tradizione di celebrarlo la prima Domenica del mese di giugno. Dopo la Santa messa presieduta da Papa Francesco si è svolta, infatti, la usuale processione dalla basilica di San Giovanni in Laterano a quella di Santa Maria Maggiore dove, al termine della processione, il Santo Padre ha impartito la Benedizione Solenne con il Santissimo Sacramento. Tale suggestiva manifestazione ha radunato moltissimi credenti e sodalizi. Erano presenti, infatti, dagli Ordini Cavallereschi agli Ordini Monastici e Congregazioni per arrivare, finanche, alle storiche Confraternite ed associazioni cattoliche. Non potevano mancare, ovviamente, le parrocchie comprensive dei tanti loro fedeli, presenti quest’ultimi, sia in processione, che ai margini delle transenne, per assistere al sentito evento. Ma non tutti ricordano perché si celebra tale avvenimento. Correva la lontana estate del 1263, quando un sacerdote di nome Pietro da Praga, preso da un turbamento della fede, in particolar modo in merito alla presenza di Gesù nell’ostia e nel vino consacrati, parti’ per venire in pellegrinaggio sulla tomba di Pietro, al fine di soddisfare i suoi dubbi. Durante il viaggio di ritorno a casa, uscendo attraverso la via Cassia dalla città eterna, si fermò per dormire e risposare a Bolsena, ancora combattuto rispetto alla autenticità della eucarestia. Il giorno seguente, celebrò la messa nella Grotta di Santa Cristina. Secondo quanto tramandato dalla storia ormai nota, al momento della consacrazione l’ostia cominciò a sanguinare sul corporale (oggi custodito nel duomo di Orvieto). Impaurito e confuso, il prelato cercando di nascondere l’accaduto, conclusa la celebrazione, avvolse l’ostia nel corporale di lino e fuggì verso la sagrestia. Durante il cammino, alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell’altare (ancora visitabili a Bolsena). L’evento fu immortalato nel 1512 anche dal pittore Raffaello nel celebre affresco della Messa di Bolsena, ed è ricordato da un’epigrafe latina apposta nel luogo del miracolo. Pietro da Praga si recò subito dal papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il pontefice, allora, inviò a Bolsena il vescovo di Orvieto per verificare l’attendibilità e soprattutto la veridicità del racconto e per recuperare le reliquie. Urbano IV dichiarò tale evento di portata soprannaturale e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata, per l’appunto, Corpus Domini. Per rimanere alla celebrazione di domenica scorsa, il Corpus Domini è tornato alla tradizione, con la messa che Papa Francesco ha presieduto a San Giovanni in Laterano. Infatti, nel recente passato, a partire dal 2018, il Pontefice volle celebrare il Corpus Domini nella periferia romana. Scelse così prima Casal Bertone e l’anno dopo, Ostia, con le processioni presiedute dall’allora vicario di Roma, il cardinale Angelo De Donatis. Purtroppo, successivamente, dal 2020 subentrò la pandemia, con le conseguenti restrizioni che portarono la liturgia ad essere annullata anche nel 2022 e nel 2023. Il Sommo Pontefice, durante la sua omelia di domenica scorsa, ha affermato: “Basta guerre, riportiamo nel mondo l’aroma del pane dell’amore”. Inoltre, durante la preghiera dei fedeli, vi è stata anche una preghiera per la città di Roma: “Ciascuno faccia scelte di fraternità, accoglienza e solidarietà reciproca”. Infatti, in termini storici, era il 1247 quando nella diocesi di Liegi venne contrapposto il Corpus Domini alle tesi di Berengario di Tours, secondo le quali la presenza eucaristica di Cristo non era reale, ma solo simbolica. In conclusione, il Corpus Domini possa far ravvedere i cuori e le menti dei potenti, perché come affermava Gesù di Nazareth: “Cosa avrete conquistato, se conquisterete tutto il mondo e perderete voi stessi”.
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