Editoriale

Il comunismo dei ricchi

di Tommaso Cerno -


Il comunismo dei ricchi

di TOMMASO CERNO

Come un nuovo comunismo fatto per i ricchi ci si prospetta un’Europa, e un’Italia, proiettata nel futuro. Palazzi ristrutturati, energia pulita. Solo che a viverci non saranno gli italiani. Ci sono due processi che si sormontano e che minano la nostra possibilità di permetterci ancora il lusso di vivere nel nostro Paese e che non hanno nulla a che fare né con l’etnia né con il colore della pelle, per buona pace di quella sinistra che ogni volta che qualcuno contesta il disastro che ha realizzato negli ultimi 15 anni con le proprie politiche migratorie grida al razzismo. Il fatto è che questo Paese meraviglioso sta per essere predisposto per altri, i ricchi.

E non sarà l’origine né la religione a decidere chi saranno i nuovi italiani venuti con i quattrini a godersi il Paese più bello del mondo quando, con le nostre tasse, avremo finito di farlo transitare verso il suo futuro verde. Perché il progetto è magnifico ma non prevede che a bordo di questo treno ci siano gli italiani normali e se mai l’avesse previsto, significa che le scelte politiche che ci hanno portati a questo punto se lo sono dimenticati. E così mentre i prezzi dell’energia aumentano di un altro 18%, sono fuori controllo, fanno guadagnare pochi grandi gruppi, Ursula von der Leyen progetta la stretta finale.

Mentre la Bce nel pieno di una crisi economica resa ancora più devastante da un post pandemia mai terminata e da una guerra senza senso per cui spenderemo altri miliardi di euro in armi alza per 10 volte consecutive i tassi di interesse con la scusa di incidere sull’inflazione, senza incidere sull’inflazione ma incidendo sulle finanze già instabili di milioni di famiglie. Le questioni sono due: o il progetto è quello di renderci poveri ma verdi, appunto per qualcun altro. E questo progetto è meditato e si sta realizzando senza che noi ne parliamo. E prevede che entro pochi anni milioni di italiani saranno passati dall’essere proprietari di casa ad essere affittuari dei nuovi grandi proprietari, nella maggior parte dei casi fondi, e che i famosi risparmiatori della penisola saranno diventati recordmen del credito al consumo.

Uno scenario terribile ma che se qualcuno ha progettato è almeno comprensibile. Oppure, peggiore delle ipotesi, tutto questo sta succedendo senza che ce ne rendiamo conto e questo confermerebbe l’impressione che ho e cioè quella della peggiore classe dirigente europea degli ultimi 30 anni incarnata dalla peggiore politica economica dal sogno di Ventotene.


Torna alle notizie in home