Buona la Prima!

Il campione una storia di calcio e amicizia

di Luca Bove -


Leonardo D’Agostini entra nel mondo del cinema nel 2000, come assistente alla regia di José Maria Sanchez nel film Piovuto dal cielo, collabora, con la stessa mansione, in diverse serie tv di successo, come Il maresciallo Rocca e Commesse, per poi debuttare alla regia con Il campione, premiato con il Nastro d’argento Miglior regista esordiente.

Il campione la trama

Christian Ferro è un talento del calcio ma con un carattere burrascoso che lo porta spesso a mettersi nei guai. Tito, il presidente della Roma, vuole che metta la testa a posto facendolo studiare. Valerio, ex professore che ormai lavora solo dando ripetizioni, sigla un accordo con la dirigenza della squadra, garantendo per il suo studente il passaggio di una verifica a settimana, pena la panchina.

Una promessa del calcio con un carattere burrascoso

Il film, con protagonista Andrea Carpenzano e Stefano Accorsi, si conclude con la consueta didascalia, per chiarire che i fatti e i personaggi mostrati sono frutti dell’immaginazione e qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Tutto vero, però, è innegabile che la vicenda de Il campione, con sceneggiatura firmata da Leonardo D’Agostini, Giulia Louise Steigerwalt e Antonella Lattanzi prenda spunto da situazioni realmente accadute nel mondo del calcio.

Cristian Ferro, giovane talento in forza alla Roma, ha classe da vendere, purtroppo per lui e soprattutto per il suo presidente, Cristian non è proprio un stinco di sangue. Giovane, ricco e famoso, la promessa del calcio crede di avere il mondo ai suoi piedi e trascorre il suo tempo, fuori dal campo, tra donne e risse in discoteca. Una vita, insomma, che assomiglia, e non poco, a quelle di tanti campioni inespressi, come Antonio Cassano e Mario Balotelli, solo per fare qualche esempio.

In effetti, è lo stesso regista de Il campione, Leonardo D’Agostini, ad ammettere di essere stato ispirato da un articolo, apparso sulla stampa sportiva, che parlava di un possibile affiancamento, proprio per Mario Balotelli, di un life coach, con l’obiettivo di calmare il carattere burrascoso del calciatore, all’epoca tesserato del Milan. In sostanza, con le relative differenze, è quello che succede al protagonista de Il campione.

Dopo l’ennesimo colpo di testa, un furto in un centro commerciale, Christian viene redarguito dal suo presidente, gli viene imposto di riprendere gli studi e diplomarsi, finché non dimostra di aver messo la testa a posto resterà in panchina. A questo punto la Società decide di organizzare dei colloqui per scegliere l’insegnante ideale per sostenere Cristian in questa nuova sfida lontano dal rettangolo di gioco, ed ecco che entra in scena Valerio.

Dopo i minuti iniziali, in cui viene mostrata la vita di Christian dentro e fuori dal calcio, con interventi dei volti più noti dell’informazione sportiva come Pierluigi Pardo e Fabio Caressa, il film imbocca la sua strada maestra. Il mondo del calcio conserva la sua importanza all’interno della narrazione, ma diventa un semplice sfondo, per raccontare una storia di vita, di riscatto e amicizia.

In un primo momento Christian, sempre circondato da tanti amici e bellissime ragazze, non prende sul serio le lezioni del suo insegnante privato e dal canto suo Valerio non riesce a comprendere il mondo del giovane talento, basta poco, però, per trovare la giusta sintonia.

Tra i due personaggi, interpretatati da Andrea Carpenzano e Stefano Accorsi, nasce una profonda complicità. I due iniziano a comprendersi, a condividere delusioni del passato e del presente, preparandosi al successo che entrambi sperano.

I due attori protagonisti sono bravissimi nel cercare nel loro bagaglio emozionale la giusta caratterizzazione dei personaggi che si ritrovano a vivere un rapporto tra padre e figlio. Stefano Accorsi, ormai interprete con una solida carriera alle spalle, si cala in Valerio con naturalezza e senza strafare riesce a catapultare lo spettatore nella vita di un ex insegnate di liceo con un trascorso non certo semplice, proprio come Christian.

La giovane promessa del calcio vive in una villa faraonica con piscina, dispone di diverse auto di lusso e spende migliaia di euro per il suo guardaroba, ma ha perso la madre troppo presto e il padre sembra al suo fianco solo per interesse economico. Sono queste difficoltà a far avvicinare i due personaggi e insieme trovano la strada giusta per il riscatto.

Leonardo D’Agostini con Il campione racconta una storia che riesce a conquistare l’empatia del pubblico, mostrando la fragile esistenza di un giovane ricco e famoso, come una vera rock star, circondato da falsi amici pronti ad arricchirsi sulle sue spalle.

Il film è prodotto da Groelandia, un marchio di garanzia per la produzione cinematografica italiana, soprattutto per le opere di registi esordienti. Peccato, però, che Il campione di Leonardo D’Agostini, in alcuni momenti, risulta un tantino prolisso, rimarcando il già detto a discapito di microstorie poco sviluppate. Il film, in ogni modo, si merita un Buona la prima! soprattutto per la scelta azzeccata del cast.

Adrea Carpenzano e Stefano Accorsi sono affiancati da Ludovica Martino, Mario Sgueglia, Yulia Sobol, Massimo Popolizio e Anita Caprioli.


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