Cronaca

Il braccialetto fa flop, Celeste Palmieri uccisa dall’ex: Piantedosi interviene

di Ivano Tolettini -


Che il femminicidio di Celeste Palmieri l’altro giorno a San Severo nel Foggiano riaccendesse potenti fari, anche polemici, sull’utilizzo e l’efficacia del braccialetto e della cavigliera elettronici era inevitabile, e per certi versi doveroso. L’allerta arrivata alla centrale dei carabinieri, ma non alla vittima cui l’ex marito Mario Furio, agente di polizia penitenziaria in pensione, ha così potuto tendere la trappola fatale nel parcheggio del supermercato dove la poveretta era andata a fare la spesa, fa inevitabilmente discutere. Del resto il pensionato, dopo averla raggiunta e ferita a morte con la pistola, ha rivolto contro di sé l’arma e si è suicidato. “Se la vita di Celeste stava riprendendo valore, non dovevamo permettere che venisse spezzata dalla mano omicida di un uomo che non voleva perdere il suo giocattolo su cui rivolgere le sue manie di possesso – scrive in un documento il centro d’ascolto antiviolenza Telefono Donna di Foggia – . Dopo anni di vessazioni e un tentato omicidio Celeste si era affidata alla giustizia che non ha messo in galera l’autore del tentato omicidio, ma ha emesso solo una misura cautelare, di divieto di avvicinamento di pochi metri, 150, violato più volte e un braccialetto elettronico che non ha funzionato. Ancora una volta il sistema giudiziario non ha tutelato la vittima”. Proprio l’altra sera nel Milanese, a Rho, un cittadino romeno è stato arrestato per avere rotto la cavigliera elettronica che gli era stata imposta dal gip per non avvicinarsi alla casa dell’ex compagna 60enne che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Per questo i carabinieri, c he erano stati messi sul chi va là anche da un passante che avevano visto l’uomo con precedenti armeggiare per togliersi la cavigliera, lo hanno bloccato e arrestato per danneggiamento aggravato il 56enne che dal 14 febbraio era sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dell’abitazione familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex. Sia l’Arma dei carabinieri, che tramite la polizia giudiziaria intervenuta ha inoltrato un rapporto all’autorità giudiziaria, che la questura di Foggia, hanno avviato accertamenti e verifiche sul funzionamento del braccialetto elettronico. Lo stesso ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, tramite gli uffici del Viminale ha disposto verifiche anche dopo le ripetute segnalazioni sul malfunzionamento degli strumenti tecnologici per controllare i cittadini sottoposti ad indagine e, pertanto, meritevoli del dispositivo elettronico (braccialetto anti-stalking e cavigliera per quanti sono ai domiciliari o sono colpiti da misura cautelare alternativa). La senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Bicamerale sui femminicidi, osserva che “il contratto in essere con Fastweb non funziona. Troppo il tempo di attesa per ottenere il braccialetto con malfunzionamenti ripetuti che sono sotto gli occhi di tutti. Va cambiato. Le forze di Polizia, come già avevamo prescritto come Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, devono essere dotate delle risorse umane e finanziarie e della formazione necessarie a una reazione immediata ed efficace”. Piantedosi sul punto nelle scorse settimane aveva parlato della convocazione di un tavolo apposito. Un grave episodio come quello di Foggia, sommato ad altri avvenuti negli ultimi mesi in Italia, rischia di far perdere credibilità al braccialetto elettronico, “quando invece è una strumento efficace – osservano i ministri Piantedosi e Nordio della Giustizia -, utilizzato con successo in questi casi in molti paesi non solo europei”. A San Severo quando Furno si è avvicinato a Celeste è suonato il segnale alla centrale operativa del 112. L’operatore ha subito contattato la donna e si è sentito rispondere da Celeste di avere visto l’ex al market. A quel punto la centrale ha inviato la pattuglia più vicina, ma quando è arrivata l’uomo aveva appena sparato alla moglie separata e si era si allontanato in auto per uccidersi. Sul contratto stipulato dallo Stato con FastWeb per la gestione degli apparati elettronici di controllo, molti parlamentari di opposizione e anche di maggioranza, poiché la problematica ha un interesse superiore all’appartenenza vista che è in gioco spesso la vita delle donne, le più bersagliate dalle violenze di genere, hanno chiesto chiarimenti ai ministri competenti perché il gestore telefonico non riuscirebbe a garantire una copertura continua al 100%, necessaria per evitare che le vittime di violenza si trovino di fronte i loro persecutori.


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