Esteri

Ibrahim Aqil, numero due di Hezbollah, è rimasto ucciso nel raid israeliano

di Ernesto Ferrante -


Attacco israeliano alla roccaforte di Hezbollah alla periferia meridionale di Beirut. L’ Idf ha confermato di aver effettuato un “raid mirato” sulla città. Altre fonti sostengono invece che sia stata colpita la zona residenziale di Al-Jamous nella popolosa periferia sud. Un intero edificio è stato polverizzato. Cinque bambini avrebbero perso la vita.

I media libanesi affermano che l’obiettivo potrebbe essere Naim Qassem, numero due di Hezbollah. Qassem non ha un ruolo politico rilevante all’interno del partito di Dio ma è una figura di rappresentanza pubblica, che svolge l’attività “esterna” per conto del leader, Hassan Nasrallah, è da anni nascosto in località segreta.

Sta circolando con insistenza anche la notizia dell’eliminazione di Ibraim Akil, uno dei responsabili dell’esplosione dell’ambasciata americana di Beirut nel 1983 e di almeno 15 alti funzionari del gruppo sciita libanese.

Una fonte vicina ad AFP ha confermato la morte di Aqil, comandante delle Forze Radwan di Hezbollah e sostituto sul campo di Fuad Shukr, assassinato dallo Stato ebraico a luglio.

Aqil e gli altri esponenti dei vertici dello schieramento operativo “erano riuniti nel sottosuolo, sotto un edificio residenziale, nel cuore di Dahiyeh usando i civili come scudi umani”, al momento del raid in cui sono rimasti uccisi. Ad affermarlo è stato il portavoce dell’Idf Daniel Hagari: “Si sono incontrati per coordinare attività terroristiche contro i civili israeliani”, ha aggiunto in conferenza stampa. Secondo Hagari sono morti almeno altri dieci comandanti del gruppo.

“Condanniamo con la massima fermezza la follia e l’arroganza israeliana che ha superato ogni limite prendendo di mira le aree residenziali nella periferia sud di Beirut, provocando la morte e il ferimento di decine di persone, tra cui bambini e donne. Ribadiamo che tali crimini terroristici non mineranno la determinazione e la fede dei libanesi. Le nostre più sincere condoglianze alle famiglie dei martiri e i nostri auguri di pronta guarigione ai feriti”. A scriverlo, su X, è stata l’ambasciata iraniana in Libano.


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